Termini, scontro sulla Tari, M5s: «Aumento del 90%» Giunta: «In realtà è solo del 20%, costretti da legge»

A Termini Imerese è scontro tra il sindaco e l’opposizione sulla Tari. La tassa sui rifiuti ha subito un aumento del 20 per cento ma le ultime tre rate sono state caricate insieme e a saldo l’importo delle cartelle ricevute dai cittadini è quindi superiore, e non di poco, cioè è «pari all’80-90 per cento». Lo denuncia l’opposizione per bocca della portavoce per Termini Imerese del M5s Maria Terranova. 

Dal canto suo il sindaco Francesco Giunta si difende, dicendo di avere agito solo nell’interesse dei cittadini: «Nessun amministratore deciderebbe di aumentare la tassa sui rifiuti se questo non fosse strettamente necessario. Non siamo autolesionisti. Inoltre ricordo che non si tratta di un aumento del 90 per cento, come affermato dall’opposizione, ma del 20 per cento». Il primo cittadino ripercorre le tappe che hanno portato il Consiglio comunale a marzo di quest’anno a deliberare l’aumento. «Siamo stati obbligati per legge a farlo dopo che a dicembre del 2017 la Regione ha costretto il nostro Comune, insieme ad altri cento, a conferire in un’area del Catanese invece che a Bellolampo. Questo ha fatto lievitare i costi di trasporto dei rifiuti e di conferimento, passando da 80 a 148 euro a tonnellata». Questa quindi la principale causa dell’aumento secondo il sindaco che pone l’accento anche sulla necessità di portare avanti e incentivare la differenziata. Il risparmio e l’abbattimento dei costi per il primo cittadino si vedranno «nel 2019 – aggiunge Giunta – non prima e solo a partire da luglio. Prima a Catania andavano a conferire quattro compattatori, oggi solo uno.  Abbiamo già raggiunto una quota che va oltre il 43 per cento e quando mi sono insediato la percentuale era pari a zero. Si deve puntare sulla differenziata a costo di fare scelte impopolari. Non si tratta solo di risparmio ma è una questione di tutela dell’ambiente e quindi della salute dei cittadini».  

Di diverso parere Maria Terranova che ribatte alle spiegazioni del primo cittadino: «La delibera di aumento è stata approvata a marzo e questa scelta manifesta una visione precisa dell’amministrazione: se decido di fare così il piano Tari è chiaro che intendo coprire i costi di conferimento in discarica con un aumento della tassa sui rifiuti e non con i risparmi che possono derivare dalla differenziata». Secondo l’opposizione quindi nei piani della giunta non c’era a marzo di quest’anno l’intenzione di avviare la raccolta porta a porta: «Lo hanno fatto a luglio solo perché obbligati dalla Regione che ha anche previsto il decadimento dei sindaci che non avessero raggiunto una determinata percentuale di conferimento», aggiunge Terranova. 

«Dobbiamo anche vedere di quanto sarà il risparmio dalla differenziata – precisa la portavoce M5s – i cittadini finora non l’hanno avvertito molto. Un risultato si doveva già vedere ora, portiamo meno compattatori a Catania con rifiuti indifferenziati e il sindaco poteva eventualmente fare una manovra correttiva del saldo Tari tenendo conto di questo». Il conferimento di rifiuti differenziati resta comunque un elemento fondamentale per il M5s a Termini Imerese. «Bisogna farlo capire ai cittadini però – conclude – a Trabia, ad esempio, hanno montato delle macchine per ottenere dei buoni sconto dal conferimento. Spero che a Termini si continui a differenziare, anche se ad oggi ci sono strade colme di rifiuti a causa di un servizio poco efficiente, e ad avviare una seria lotta all’evasione, che è stata sempre molto ridotta, soprattutto per quanto riguarda la Tari». 

Stefania Brusca

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