Termini, operai Forestale bruciano sterpaglie e plastica La denuncia viene da un medico: «C’è rischio diossina»

Un incendio voluto dal Corpo Forestale, a Termini Imerese, che però si è trasformato in un pericolo di inquinamento ambientale. È l’allarme lanciato dal medico termitano Aurelio Pravatà, che ha inviato una lettera-denuncia al commissario straordinario Girolamo Di Fazio. La situazione igienico-sanitaria a Termini Imerese sta peggiorando vertiginosamente giorno dopo giorno. I cittadini termitani, tra emergenza rifiuti e incendi che divampano quotidianamente, sono seriamente preoccupati per la propria salute. Nello specifico il professionista sanitario si riferisce ad una serie di incendi, avvenuti nelle scorse settimane e gestiti dalla Forestale, nei pressi della parte alta del torrente Barratina – che hanno provocato una nube di fumo sospinta verso il mare. 

Il medico, che si trovava nei paraggi, dopo essersi avvicinato al luogo ha notato che l’incendio era stato causato dagli agenti boschivi, autorizzati a bruciare canneti e sterpaglie del greto del fiume. Nella piccola discarica, però, si trovavano anche sostanze sintetiche. Queste, in poco tempo, hanno prodotto fumi dannosi per la salute dei cittadini. Nelle ore successive, il fumo ha invaso la parte bassa della città, tra cui zona Barratina, via Salemi Oddo, parzialmente la stazione ferroviaria – con incidenza rilevante nella zona poste – via Stesicoro bassa e Corso Umberto e Margherita. 

«La nube di colore grigiastro ha causato in molte persone crisi di broncospasmo  – ha commentato Aurelio Pravatà. La fumosità era spaventosa.  Faccio un appello affinché si fermi questo fenomeno. Nonostante ci sia l’autorizzazione, questa è relativa ad un evento. Se l’evento è dannoso alla pubblica salute, l’autorità sanitaria era obbligata a fermare il tutto». Riguardo alle conseguenze a cui la comunità può andare incontro, il medico ha aggiunto che «la fumosità di per sé, nei soggetti che sono cardiopatici, asmatici e broncopatici, è pericolosissima. Le plastiche bruciate – è la sua denuncia – potrebbero produrre anche diossina e non è da escludere che non sia successo. A Termini Imerese alcuni cittadini, senza aver lavorato nelle cave e senza aver fumato, sono vittime di enfisema (forma di distruzione alveolare … ndr) e alcuni anche di fibrosi». Passando al tema raccolta differenziata, ancora allo zero percento a Termini, il medico ha consigliato di partire dalle isole ecologiche. «In una prima fase – ha concluso Pravatà –  chi vuole fare differenziata la faccia. L’importante è che qualcuno vigili».

Mario Catalano

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