Termini Imerese, silenzio su stato accordi Blutec Il sindaco scrive al Mise: «Serve tavolo tecnico»

C’è ancora preoccupazione sul destino dei lavoratori dell’ex Fiat di Termini Imerese. L’incontro ministeriale previsto a ottobre a Roma tra le parti interessate e Blutec, l’azienda subentrata a Fca alla guida dello stabilimento, infatti, non si è verificato e l’ombra dell’incertezza è tornata ad aleggiare sulle oltre cinquecento persone in attesa di essere riassorbite e potere così tornare a indossare la tuta da lavoro. Sono questi i motivi che hanno spinto il sindaco della cittadina a scrivere al Mise per chiedere lumi sulla situazione. 

«Abbiamo avuto a luglio un incontro al ministero dello Sviluppo economico – spiega Francesco Giunta, primo cittadino di Termini Imerese, a MeridioNews – Attorno al tavolo c’erano la viceministra Maria Teresa Bellanova, i vertici di Blutec e i rappresentati sindacali. L’azienda aveva esposto il programma quadro e le tempistiche di attuazione del riassorbimento della manodopera. E il riaggiornamento era previsto per ottobre, ma siamo a fine novembre e ho ritenuto opportuno scrivere al Mise per chiedere un tavolo urgente, visto che non si è ancora fatto sentire nessuno». Il sindaco si dice preoccupato per questo ritardo e vorrebbe andare a fondo alla questione. 

«Non dimentichiamo – aggiunge – che questi signori, Blutec, ci devono dare due milioni di euro tra Tari e Imu dal 2015, vorrei un po’ di garanzie, qualcosa di concreto che oggi ancora non vedo. Quello che mi preoccupa è comunque l’indotto. E gli ottocento tra ex dipendenti fiat e operai dell’indotto di cui larga parte deve essere ancora assorbita». Al momento, infatti ai corsi di formazione e aggiornamento previsti per il passaggio alle nuove mansioni ha preso parte solo la piccola quota degli ex dipendenti Fca finora presi in carico da Blutec, meno della metà degli ottocento previsti dall’accordo. 

Gabriele Ruggieri

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