La polizia ha tratto in arresto, per il reato di furto aggravato e tentativo di estorsione una donna di anni 45, pluripregiudicata . Nei giorni scorsi agenti della squadra mobile sezione contrasto al crimine diffuso, durante il regolare servizio, venivano inviati in una via del centro cittadino ove era stata segnalata una probabile rapina in corso.
Giunti sul posto i poliziotti identificavano un uomo che riferiva di essere vittima di un furto e del tentativo di estorsione da parte di una donna, anch’ella presente sul posto. L’uomo raccontava di avere appena consumato un rapporto sessuale a pagamento con la donna presso l’abitazione della stessa come era solito fare ormai da anni. All’interno dell’appartamento nel riprendere i propri pantaloni per rivestirsi si accorgeva del furto del proprio portafogli, e pertanto chiedeva insistentemente alla donna, unica presente nell’appartamento, di riconsegnarglielo.
La donna dopo avere indicato una sedicente sua amica con il compagno delinquente quali attuali possessori del portafogli si allontanava per ben due volte a bordo della sua autovettura facendo intendere di essersi recata dai detentori del portafogli che esigevano la somma di 500 euro per la riconsegna del portafogli stesso, minacciando sempre l’uomo che se non avesse consegnato loro la somma richiesta, avrebbero informato la moglie della vittima della frequentazione sessuale appena avuta. La donna al ritorno dal secondo suo allontanamento a bordo dell’auto consegnava all’uomo il bancomat dello stesso dicendogli di andare a prelevare la somma di 500 euro che lei avrebbe fatto avere ai due sedicenti complici: così facendo sarebbe rientrato in possesso del portafogli e avrebbe evitato che la moglie venisse messa al corrente della sua frequentazione.
L’uomo non si lasciava intimorire dalle minacce e per tutta risposta chiamava il 113. Gli agenti intervenuti ritrovavano all’interno dell’autovettura della donna il portafogli che veniva consegnato all’avente diritto. La donna veniva pertanto accompagnata presso gli uffici della questura ove veniva tratta in arresto per i reati di furto aggravato e tentata estorsione. L’autorità giudiziaria disponeva la traduzione dell’arrestata presso le camere di sicurezza della questura per il processo per rito direttissimo da celebrarsi il giorno successivo.
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