Tornano a protestare gli operai del cantiere Tecnis a Palermo. Stamane una trentina hanno manifestato davanti a Palazzo delle Aquile per chiedere maggiori garanzie a tutela dei lavoratori. Da mesi, ormai, il colosso catanese – nuovamente commissariato – non naviga in buone acque e le organizzazioni sindacali temono per il futuro degli operai: tra pochi giorni, il 30 giugno, scadrà il contratto per 9 di loro.
«C’è una mancanza di liquidità dell’azienda – spiegano i sindacalisti Ignazio Baudo, della Feneal Uil, Francesco Piastra, della Fillea Cgil e Paolo D’Anca della Filca Cisl Palermo-Trapani – a breve scadono alcuni contratti e non c’è certezza sul rinnovo. Abbiamo anche chiesto la convocazione di un tavolo prefettizio, ma al momento non sappiamo quando ci sarà».
A ricevere i sindacati e una delegazione dei lavoratori, l’assessore comunale all’Urbanistica Emilio Arcuri che si sarebbe impegnato, a nome del Comune, «a convocare un tavolo in Prefettura per garantire la prosecuzione dell’opera. Aspettiamo con ansia questo incontro – ribadisce D’Anca – perché già molti lavoratori sono rimasti a casa. Un paradosso se si considera che, a pieno regime, verrebbero impiegate almeno 80 persone. Di questo passo – conclude – come potremo completare i lavori?».
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