Tornano in piazza gli operai della Tecnis impegnati nella realizzazione dell’anello ferroviario a Palermo. Stavolta la protesta non riguarda lo stop dei lavori nei cantieri, ma il mancato pagamento degli stipendi negli ultimi due mesi. «I lavoratori si sono fermati per un intoppo legato al passaggio dall’amministrazione giudiziaria alla vecchia proprietà che ha comportato il blocco dei pagamenti – spiega il segretario provinciale Fillea Cgil Pietro Ceraulo -. A nostro avviso, in questo caso c’è stato un atteggiamento eccessivamente cauto».
Nelle scorse settimane, infatti, la società è stata riconsegnata ai precedenti proprietari. «L’erario interpreta il dissequestro come fatto assodato, ma ancora non è così – prosegue -. Alcuni passaggi non sono stati definiti, ma il blocco di alcuni incassi legati alla vecchia gestione ha fatto saltare gli stipendi. Nel pomeriggio è previsto un incontro a Catania con l’ex commissario Ruperto. Lo stato di agitazione non riguarda l’iter del cantiere, non ci sono preoccupazioni in tal senso a noi interessa solo sapere quando pagheranno gli stipendi degli operai perché non possono andare avanti».
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