Flessibilità, tagli ad alcune indennità e permessi matrimoniali anche per le nozze e le unioni civili contratte all’estero. Questi alcuni dei elementi previsti dall’accordo integrativo, già validato dalla Corte dei Conti che, dopo l’approvazione del Consiglio di indirizzo del Teatro Massimo, ora diventa operativo. Approvato all’unanimità, l’accordo contiene elementi di assoluta novità nel panorama nazionale prevede anche una banca di solidarietà che consentirà al personale di fruire di permessi retribuiti in caso di gravi motivi familiari. Un tassello importante dell’intesa, oggi confermato, riguarda l’impegno sottoscritto nel dicembre del 2014 a evitare il ricorso ad agitazioni, scioperi o proteste in occasione di trasferte e tournée all’estero o di particolari manifestazioni sponsorizzate da privati o istituzioni.
«Il Consiglio – dice il presidente del Consiglio d’indirizzo, il sindaco Leoluca Orlando – ha espresso apprezzamento per tutti i lavoratori e le organizzazioni sindacali, per il senso di responsabilità dimostrato nel sottoscrivere un contratto aziendale che consente una migliore organizzazione del lavoro e un maggiore e migliore utilizzo delle risorse umane nonché un contenimento del costo del personale coerente con il piano di risanamento approvato. Il Teatro Massimo ha assunto con questo accordo un ruolo di primo piano e di stimolo sul tema delle relazioni sindacali e dei diritti dei lavoratori. Un risultato impensabile solo qualche anno fa – aggiunge – frutto della lungimiranza con cui i vertici del Teatro e le organizzazioni sindacali».
Per il sovrintendente del Teatro, Francesco Giambrone, si tratta di un accordo che introduce elementi virtuosi partendo da un’importante premessa condivisa: l’aggancio di qualunque incentivo economico all’incremento della produttività. «Si introducono meccanismi di flessibilità dell’orario di lavoro e di polifunzionalità – ribadisce – che mirano a un migliore e maggiore impiego di tutte le risorse umane disponibili e comunque finalizzati all’incremento della produzione con particolare riguardo per le alzate di sipario in sala grande. Si punta anche al massimo impiego delle risorse interne – conclude – attraverso la piena valorizzazione delle tante professionalità di cui il teatro dispone, limitando al massimo la necessità di ricorrere all’esterno».
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