«Dopo anni di puntuale risanamento economico i lavoratori del teatro Massimo, precari da oltre dieci anni, devono essere stabilizzati. Per questo chiediamo un intervento del governo Gentiloni e l’apertura di un tavolo istituzionale. E’ necessario rivederne l’organizzazione, la logistica, i livelli di produzione, sempre più alti e che mettono a rischio la qualità del lavoro».
L’appello dei sindacati Fistel Cisl e UilCom Sicilia giunge a ridosso della cerimonia d’apertura di Palermo Capitale della Cultura 2018. Oltre alle dichiarazioni i sindacalisti hanno già chiesto un incontro al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e al ministro delle Attività Culturali, Dario Franceschini, che saranno in città per l’appuntamento. Sottolineando che ci sono determinate questioni che, al di là della festa, non sono state ancora affrontate.
«Tra le priorità ci sono anche le nuove norme di ripartizione del Fus (Fondo unico per lo spettacolo) – scrivono ancora Cisl e Uil – che penalizzeranno tutte quelle aziende meridionali più in difficoltà nel reperire contributi privati. Il teatro Massimo sino ad oggi non è riuscito a coinvolgere nessuno sponsor nonostante il successo di pubblico e critica. Non può sopportare anche una riduzione della partecipazione statale. Faremo il possibile per scongiurare questa emergenza».
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