«Ci piace l’idea di rivisitare la parola bastardo, che finora ha sempre avuto un’accezione negativa, e valutarla in senso positivo». Alla conferenza stampa di presentazione del festival di teatro che si terrà dal 26 novembre al 4 dicembre presso alcuni dei più suggestivi spazi culturali di Palermo, il direttore artistico Giovanni Lo Monaco mostra di avere le idee chiare. «Vogliamo aprire discorsi anche provocatori – aggiunge – nei confronti di certo cinema e certo teatro. Abbattere stereotipi e pregiudizi, per essere un contraltare seppur parziale a punti di vista aberranti. Penso ad esempio alla presa di posizione di Radio Maria contro le unioni civili».
Il festival Teatro Bastardo è alla seconda edizione e quest’anno si incentra sul tema del confine. Anche per sposare l’identità migrante di una rassegna che nasce dal Sicilia Queer Filmfest e che continua ad affrontare spazi diversi della cultura e dei generi, mettendo in scena linguaggi ibridi e diversi. Per far ciò è stata necessaria una rete di teatri che sposasse le proposte del festival. E in questo senso la risposta degli stabili palermitani è stata ottima, pur se le stagioni teatrali hanno bisogno di tempo per essere calendarizzate. Buona parte del festival si svolgerà al teatro Biondo, dove l’ingresso sarà libero fino a esaurimento posti. E al teatro diretto da Roberto Alajmo, che non vive giorni facili, Lo Monaco rivolge un pensiero di gratitudine: «Non ci sono solo polemiche ma anche cose belle». Mentre il direttore del Teatro Libero Luca Mazzone riconosce che «laddove le istituzioni non riescono a trovare sintesi, ci riesce un bastardo».
Anche in questa occasione il festival non sarà composto esclusivamente da spettacoli, ma anche da incontri e tavole rotonde, come quella del 28 novembre che vedrà giungere tra gli altri anche Ninni Bruschetta del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e Claudio Collovà del Festival delle Orestiadi di Gibellina. Importante in ogni caso il supporto del Comune di Palermo, che ha contributo con 20mila euro ad ammortizzare qualche spesa. Una novità rispetto alla prima edizione, completamente autofinanziata, che si era svolta al Montevergini. Il festival, articolato in sezioni, accoglierà nomi tra i più interessanti della nuova scena teatrale italiana, rappresentativi di un comune bisogno di sperimentazione, ricerca e denuncia, proponendo allestimenti e temi di discussione capaci di descrivere le incrinature del presente e la sua deriva.
Per conoscere tutti gli appuntamenti del festival basta collegarsi al sito. Sarà possibile effettuare le prenotazioni a tre giorni dagli spettacoli e fino a mezz’ora prima della messa in scena, contattando l’organizzazione alla mail info@teatrobastardo.org.
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