Tassare il più antico mestiere del mondo? Il tema è stato affrontato ieri sera da un servizio di Canale 5. In realtà, non è stato questo Tg a lanciare la proposta. La primogenitura di questa ennesima trovata italiana è delle forze dellordine di Bologna che, a quanto ha raccontato il telegiornale, avrebbero interpellato le prostitute della città di Lucio Dalla chiedendo loro conto e ragione del loro fatturato.
Bella e pungente la risposta della presidentessa delle pubbliche mogli (la definizione è di Fabrizio De Andrè, la canzone è La città vecchia): Ma come: ci considerate fuori legge, ci perseguite, ci arrestate, ci fate condannare e, adesso, volete pure tassare il nostro lavoro?. Poi la staffilata: Negli ultimi mesi quattro di noi sono state ammazzate per la strada tra lindifferenza generale. Di queste nostre colleghe non abbiamo saputo più nulla. Ora, improvvisamente, vi accorgete che esistiamo anche noi….
Il Belpaese non finisce mai di stupire. Se non avessimo visto il servizio con i nostri occhi non ci avremmo creduto. A rigor di logica – questo, almeno in un Paese normale – il tentativo di avviare la tassazione sullattività delle prostitute dovrebbe essere il primo passo verso la legalizzazione di questo mestiere. LItalia di Monti si accinge, per esigenze di cassa, a mandare in soffitta la legge Merlin? I mercati ci chiedono forse di riaprire i bordelli?
Se le cose dovessero stare così, beh, quanto meno in Sicilia si farebbe chiarezza sul significato della parola bordello. La legge che porta il nome della senatrice socialista Lina Merlin, è noto, risale al 1958. In effetti, fino alla seconda metà degli anni 90 del secolo scorso, bene o male, la parola bordello riconduceva al suo significato naturale. Purtroppo, da quando la Regione siciliana ha cominciato a trafficare con i precari, per quasi tutti i siciliani – giovani soprattutto – la parola bordello è sinonimo della confusione somma che regna negli uffici della Regione.
In ogni caso, se per restare in Europa (ormai quando il Fisco mette le mani nelle tasche degli italiani la giustificazione è questa), si dovranno tassare le prostitute, a nostro modesto avviso si potrebbe fare di più e di meglio. Cosa?
Si potrebbe, ad esempio, tassare il pizzo. Del resto, non è stato forse un ex ministro della Repubblica, qualche anno fa, ad affermare candidamente che con la mafia dobbiamo convivere?
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