Come sappiamo, la prossima istituzione delle Zone a traffico limitato nella zona centrale della città sono da tempo un tema molto caldo. E il fronte dei contrari è variegato quanto combattivo. Associazioni di cittadini si sono affidate alle carte bollate, diversi consiglieri comunali sperano di cambiarle parecchio attraverso la discussione del regolamento a Sala delle Lapidi, molti palermitani hanno espresso il loro disappunto su internet. Ma nell’era della super diffusione dei social, c’è chi ha pensato bene di affidarsi ad una protesta “vecchio stile”, cioè una chiamata alla disobbedienza vergata su un muro della via Dante, nel tratto tra via Vito La Mantia e via Antonio Veneziano.
Nelle scritte che si affiancano sui due lati di una vetrina, l’ignoto autore – novello emulo del celebre Pasquino, che usava i muri di Roma per attaccare il potere – se la prende col sindaco Orlando e con la scusa dell’inquinamento per l’introduzione delle mal digerite Ztl, soldi da usare per pagare il tram. Da qui l’equazione macchine=inquinamento che non va giù a chi ha realizzato la scritta, che lamenta l’obbligo a lasciare a casa i veicoli – >, commenta sarcastico – e quindi a non poter andare al lavoro. Così invita infine alla ribellione.
Tra l’altro questo stesso muro non è nuovo ad essere usato come spazio per sfoghi contro i governanti locali, dato che qualche anno fa un altro scrittore – o forse lo stesso, non si sa – si scagliò contro l’allora sindaco Cammarata e contro alcuni esponenti del suo partito, Forza Italia.
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