È stata rigettata la richiesta di rito abbreviato condizionato presentata dai difensori dei tre giovani catanesi accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza 19enne statunitense, la notte tra il 15 e il 16 marzo 2019 nella zona di piazza Europa. Per Roberto Mirabella, Salvatore Castrogiovanni e Agatino Valentino Spampinato lo scorso gennaio è stato chiesto il rinvio a giudizio. La prossima udienza del processo è stata fissata per l’11 marzo. «Stiamo valutando se presentare una nuova richiesta di abbreviato condizionato in altri termini», spiega a MeridioNews l’avvocata Monica Catalano che difende Spampinato. L’idea dei difensori, questa volta, potrebbe essere quella di chiamare a deporre alcuni teste che potrebbero fornire delle precisazioni su quanto della vicenda è stato finora ricostruito.
Durante l’udienza preliminare della scorsa settimana, i difensori dei tre giovani catanesi avevano chiesto il rito abbreviato condizionato a quattro richieste depositate in blocco: una perizia psichiatrica sulla vittima per valutarne la capacità a testimoniare ipotizzando un disturbo di personalità borderline; una perizia fonica per l’ascolto e la trascrizione dei cinque file audio inviati dalla giovane statunitense a un amico con le richieste di aiuto e, infine, anche l’audizione sia di questo amico sia della ragazza a cui la vittima aveva chiesto informazioni sui tre che l’avevano invitata a bere qualcosa e da cui era stata tranquillizzata. Il gup Luigi Barone le ha acquisite e rigettate. Adesso, gli avvocati degli indagati hanno tempo fino alla prossima udienza per chiedere un rito abbreviato secco o condizionato in altri termini.
Dal marzo del 2019, intanto, i tre giovani catanesi sono reclusi in tre diverse case circondariali siciliane. Con la chiusura delle indagini a loro carico, la posizione di Spampinato si è aggravata: a lui, infatti, viene contestato anche il reato di violenza sessuale avvenuta dopo i fatti al lungomare. Da solo, nel sottoscala della casa dove la ragazza era ospitata alla pari da una famiglia per cui faceva da baby sitter. Su una parete dell’androne erano state trovate delle tracce di liquido seminale che, dagli esami, è risultato essere di Spampinato. Durante l’incidente probatorio, il giovane aveva raccontato di avere accompagnato la ragazza a casa e di avere avuto con lei rapporti sessuali fino alle 3.30 circa.
Proprio gli orari sono un dato che, sin da subito, è apparso incongruente. Ci sono, infatti, dei messaggi che la ragazza si scambia con due amici fino alle 3.29 di quella notte: si sfoga con l’amica a cui aveva chiesto informazioni scrivendo che «le hanno fatto del male e di non riuscire a credere a quello che le è successo e che non è uno scherzo». Altro sms eloquente è quello mandato all’amico a cui, mentre era ancora in macchina nella strada che conduce al porticciolo Rossi, aveva chiesto aiuto invano, mandandogli note vocali e la posizione gps: «Ti odio davvero».
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