«Ogni anno sistematicamente il problema dell’affollamento delle aule si ripresenta amplificato». A parlare è Matteo Lorenzoni, studente di Scienze politiche. Questa mattina lui e un centinaio di suoi colleghi si sono riuniti in protesta con cartelloni e megafoni e hanno occupato il Collegio San Rocco in via Maqueda, storica sede della facoltà ormai inagibile da quattro anni a causa del crollo del tetto. «A giugno 2015 le istituzioni universitarie ci avevano detto che in sei mesi si sarebbe tutto risolto, ma così non è stato. Vogliamo delle risposte – continua lo studente – Siamo stanchi di fare lezione in aule non idonee, dove c’è sempre qualcuno in piedi o seduto per terra. Capita anche di venire divisi in due aule differenti ed essere costretti a seguire la lezione in videoconferenza. Queste non sono condizioni dignitose».
Senza il Collegio San Rocco gli studenti si trovano quindi privi della possibilità di fare lezione nel proprio dipartimento, si tratta di «una situazione che all’interno dell’università di Palermo vivono moltissimi altri corsi, da Psicologia a Medicina e Lettere e filosofia», spiega Lorenzoni, che continua: «Noi studenti subiamo la cattiva organizzazione dell’università, evidentemente non vengono investiti dei soldi per migliorare le strutture in modo che siano compatibili all’affluenza degli iscritti. Ecco perché si arriva necessariamente alle proteste».
Questa mattina gli studenti hanno chiesto e ottenuto un incontro con i responsabili del dipartimento: sono stati accolti dalla professoressa Claudia Giurintano, delegata alla didattica del dipartimento di Scienze politiche e da Luigi Giunta, segretario alla didattica del personale tecnico amministrativo, quest’ultimo particolarmente vicino alle richieste avanzate dagli studenti: «Io posso dare risposte rispetto a quelle che sono state tutte le iniziative poste in essere affinché si arrecasse il meno disagio possibile, rispetto ai locali che ci mettono a disposizione, cioè quelli del Polididattico di viale delle Scienze – spiega Giunta – Quest’anno abbiamo cercato di essere presenti soprattutto fisicamente in loco, per verificare l’affluenza dei ragazzi».
Il segretario auspica che al più presto la situazione possa tornare alla normalità. «Quest’ufficio ha fatto e continua a fare il massimo possibile per diminuire i disagi. Faccio questo mestiere da 23 anni – conclude – mi sento una sorta di capo condominio, tengo moltissimo alla soddisfazione dei ragazzi, se stanno bene loro sto bene anche io». Tuttavia, gli studenti di Scienze politiche sanno bene che il responsabile di questa situazione non è solamente il dipartimento. «Noi vorremmo capire dall’amministrazione locale se hanno intenzione di farli partire i lavori di ristrutturazione», torna a dire Lorenzoni.
E la risposta del vice sindaco Emilio Arcuri non si fa attendere, ma chiarisce poco la situazione: «Abbiamo firmato l’anno scorso una convenzione con l’Università degli Studi di Palermo, con la quale davamo lo spazio del San Rocco e loro ci hanno restituito parte dell’immobile», dice a MeridioNews, e precisa: «L’interlocutore degli studenti è l’università stessa, non noi. Se gli studenti vogliono risposte, devono rivolgersi all’ex rettore Roberto Lagalla, è lui che ha firmato quella convenzione. È tutto nelle mani dell’Università».
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