Ad accomunarli un’idea. La critica alle riforme targate Pd, per loro unite da un unico filo rosso: «lo sfruttamento di persone e territori». Studenti medi e universitari, docenti, lavoratori, senzacasa, precari, sindacati di base si sono dati appuntamento nel pomeriggio, intorno alle 16, a piazza Verdi davanti al Teatro Massimo, per partecipare alla manifestazione cittadina lanciata nelle scorse settimane da diverse realtà politiche della città. In testa al corteo uno striscione con su scritto: «Respingiamo il partito dell’austerity! Basta precarietà, disoccupazione e deportazione dei siciliani al Nord». Un lungo serpentone con un’unica meta: i Cantieri Culturali della Zisa, che fino al 4 ottobre ospitatano la Festa dell’Unità, intitolata “il Sud Decolla”. Un cartellone di iniziative e dibattiti per ragionare sul rilancio del mezzogiorno e della Sicilia in particolare.
«Riteniamo un affronto che il Pd organizzi un evento del genere a Palermo – spiegano i manifestanti -. Proprio quel Pd che in due anni di governo non ha fatto altro che inasprire le condizioni di vita del popolo siciliano, mettendo in campo riforme che procedono al progressivo smantellamento del sistema del welfare». «Dal Jobs Act alla Buona Scuola, dal decreto Lupi ai recenti tagli alla sanità, senza dimenticare lo Sblocca Italia, il filo rosso che ha legato la stagione di riformismo del Partito democratico è stato lo sfruttamento di persone e territori» afferma Giuditta Lo Tauro, studentessa universitaria.
Dito puntato anche sul governo Crocetta e i deputati dem regionali che nei giorni scorsi non hanno sostenuto la proposta di un referendum abrogativo contro le trivellazioni: «L’ennesimo lascia passare alla devastazione del nostro territorio, che sempre di più sembra diventare la pattumiera d’Italia – dice ancora la studentessa -. Ma al di là di quest’ultimo scempio, le ragioni che ci spingono a scendere in piazza contro il Pd sono innumerevoli. Un altro esempio, soprattutto per noi giovani, è il processo di emigrazione forzata che costringe tanti di noi a lasciare la nostra terra in cerca di un futuro: non si dimentichi che la Sicilia è la regione con il più alto tasso di disoccupazione giovanile in Italia».
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