«È un’azione dimostrativa contro l’uso, a scopo pubblicitario, del corpo femminile. Una pratica, questa, che rappresenta in sé violenza contro le donne e che contribuisce a normalizzarla». È questo il motivo che a spinto, questa mattina presto, alcune studentesse dell’Assemblea contro la violenza maschile sulle donne a oscurare con scritte di protesta un grande cartellone pubblicitario della Challoils. L’immagine, ritenuta sessista, mostra, allo scopo di pubblicizzare un olio per motori, una donna seminuda e con fare ammiccante intenta a strofinarsi sul corpo una bottiglietta de prodotto.
«La violenza sulle donne è il diretto prodotto di una società che per anni e ancora oggi, in nome di logiche di marketing e profitto, costruisce immaginari sessisti e schiavizzanti, che fanno del corpo delle donne mero oggetto di consumo – spiegano -. L’utilizzo di un seno o di un viso di donna per convincere l’acquirente è solo uno degli innumerevoli modi in cui il mondo del marketing abusa dell’immagine del corpo femminile per destare maggiore interesse nella propria offerta. È un fenomeno diffuso che tocca a noi in primis bloccare». Solo pochi mesi fa, c’era stato un altro episodio che aveva destato non poche polemiche, guadagnando ampio spazio nelle pagine della cronaca cittadina.
In quell’occasione, a fare parlare erano stati i cartelloni di un noto negozio di compro oro che, per rilanciare la propria catena di negozi, aveva optato per lo slogan «Valutazioni importanti» in accompagnamento a una donna dal seno prosperoso. Anche in quel caso, alcune studentesse erano intervenute armate di vernice. Un’azione, la loro, che si inserisce all’interno di un percorso di lotta e di sensibilizzazione sul tema che dura da anni all’interno di scuole e università palermitane, attraverso azioni di protesta come quella di stamattina, ma anche incontri e dibattiti. Il prossimo, ad esempio, è previsto per domani alle 16:30 all’ex facoltà di Lettere e filosofia.
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