Tutti giù dal treno! La decisione adottata dalla capitaneria di porto di Messina che vieta ai passeggeri dei treni in traghettamento su navi di Rfi di restare sui convogli durante la navigazione ha già provocato ripercussioni e fisiologiche reazioni dell’utenza. «Già ieri mattina alcuni utenti hanno manifestato la loro contrarietà quando sono stati invitati a scendere dal treno e abbandonare i bagagli nelle vetture perché manca un’adeguata vigilanza». A denunciarlo sono i sindacati del settore navigazione – Cgil, Cisl, Ui,l OrSa, Ugl Fast – che hanno fatto notare come appena si è diffusa la notizia della decisione di Rfi sono state «innumerevoli le disdette delle prenotazioni, soprattutto quelle delle persone con ridotta mobilità».
Questa scelta, adottata per motivi di sicurezza, non è andata giù ai sindacati, all’utenza e ancora meno all’assessore alle politiche del mare di Messina, Sebastiano Pino, che ha convocato per lunedì un incontro con Capitaneria di Porto, Rfi e sindacati. «Appare incomprensibile come un servizio di traghettamento di treni passeggeri che va avanti da 114 anni e 11 mesi – incalza il componente della giunta Accorinti – venga oggi rimesso in discussione senza che sia intervenuta una nuova normativa in materia di sicurezza della navigazione». Pino sottolinea come si sia in presenza di «un danno di immagine del servizio ferroviario di traghettamento e di conseguenza un danno al turismo e all’economia della Sicilia intera».
Per i sindacati invece si tratta dell’ennesimo «attacco al servizio ferroviario a lunga percorrenza». La regola per cui, una volta imbarcato il treno sulla nave, i passeggeri devono scendere dalle vetture ferroviarie rende il viaggio «ancora più invivibile di quanto lo abbiano reso i tagli al servizio e i mezzi vetusti riservati al Sud, i primi a pagarne le conseguenze – continuano – saranno i disabili che dovranno scendere dal treno, non si capisce come, senza adeguate strutture di assistenza in navi dove da qualche anno sono stati chiusi anche i bar».
L’assessore Pino ricorda che la permanenza dei passeggeri a bordo del treno durante la traversata era già stata affrontata svariate volte negli anni passati ed era stata sempre consentita perché non in contrasto con le norme di sicurezza della navigazione. Forte della sua esperienza come ex comandante di navi, ritiene «che vi siano le condizioni tecniche perché il servizio venga ripristinato immediatamente, almeno sulla nave Messina». Ha cercato conferme nei suoi ex colleghi e spiega: «Il comandante della Capitaneria Nazzareno Laganà mi ha infatti confermato che la prescrizione emanata riguarda solo la Nave traghetto Scilla e non le altre Unità navali della flotta di Rfi». L’assessore, nella nota con cui ha convocato il tavolo di confronto, ha invitato Rfi a valutare il ripristino immediato del servizio su Nave Messina, in attesa di definire in sede ministeriale, tutta la problematica.
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