Da domani, lunedì 1 ottobre, Liberty Lines non effettuerà più i collegamenti in aliscafo sullo Stretto tra Sicilia e Calabria. Scade infatti il contratto triennale con il ministero dei Trasporti e il quarto anno opzionale non è stato confermato. Si apre una fase transitoria che preoccupa tutti: pendolari, lavoratori della Liberty, residenti delle due sponde dello Stretto e amministratori delle due Regioni. Ma stando alle informazioni confermate ancora oggi, chi domani si presenterà agli imarcarderi troverà lo stesso numero di collegamenti e allo stesso prezzo. A garantirle dovrebbe essere Bluferries, la società di Rete ferroviaria italiana chiamata dal ministero guidato da Danilo Toninelli a gestire questo periodo di passaggio «in attesa di una soluzione strutturale», che potrebbe essere un nuovo bando.
«L’unica cosa che cambierà è il mezzo su cui si viaggerà, resta il problema dei 72 lavoratori in mobilità», spiega Michele Barresi, sindacalista della Uil. Bluferries annuncia che metterà in mare tre mezzi: due sulla tratta Messina-Reggio Calabria per garantire 32 corse (16 andata e altrettante ritorno), un mezzo sulla Messina-Villa San Giovanni per coprire 18 corse tra andata e ritorno. Per farlo la società del gruppo Rfi ha dovuto noleggiare un mezzo dalla società Tarnav di Milazzo, dopo che la stessa richiesta fatta a Liberty non ha dato esito positivo. «La proposta fatta da Liberty Lines per il noleggio – spiega Barresi – era improponibile e obiettivamente antieconomica».
Oggi l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone ha espresso preoccupazione per la soluzione adottata dal ministero definita «non soddisfacente perché taglia drasticamente le corse fra Messina e Reggio Calabria. I mezzi in campo – continua – si riducono infatti a una sola imbarcazione. Gravi non solo le ricadute sulla continuità territoriale, ma anche il contraccolpo occupazionale, con 72 lavoratori a rischio licenziamento». In realtà stando alle affermazioni di Bluferries i mezzi saranno tre, mancheranno i mezzi di riserva in caso di avaria, come invece succede in normali condizioni.
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