Il tribunale civile di Palermo, con tre distinte sentenze ha di nuovo condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire, per complessivi 12 milioni di euro, 31 familiari delle 81 vittime del disastro del Dc-9 Itavia precipitato al largo di Ustica il 27 giugno ’80 mentre da Bologna andava a Palermo. Secondo i giudici palermitani, è confermata la ricostruzione che il Dc-9 fu abbattuto da un missile o comunque da una near collision.
Le tre nuove sentenze pronunciate dai giudici della terza sezione civile, Giuseppe Rini e Paolo Criscuoli, si vanno ad aggiungere a quelle già emesse nel capoluogo siciliano, alcune delle quali confermate anche in appello e in Cassazione. Il disastro del volo Itavia ih-870, secondo il tribunale civile di Palermo, fu causato con «elevata probabilità» da un evento esterno alla carlinga dell’aereo.
Di fatto rimangono confermate le conclusioni della sentenza-ordinanza del giudice Rosario Priore che nel ’99, dopo anni di indagini e analisi sui tracciati radar di Ciampino, affermò che il Dc-9 era stato abbattuto nel corso di una battaglia aerea e che la sua rotta era stata disturbata da caccia militari di diversi Paesi tuttora da identificare.
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