Storia di un ordinario caso di razzismo al Comune «Le pratiche per gli stranieri fanno perdere tempo»

«In attesa del mio turno ho pianto, perché ho visto tutta questa ignoranza a Palermo». Succede anche questo quando si ha a che fare con gli uffici comunali. A raccontare un ordinario caso di discriminazione razziale è il palermitano Francesco Passantino, esperto di informatica e comunicazione tecnologica. In un post su Fb, rivolto al sindaco Leoluca Orlando, Passantino ha raccontato un episodio, forse piccolo ma certamente significativo, avvenuto alla postazione decentrata Noce-Malaspina del Comune di Palermo.

«Due persone a turno prima di me, palermitani originari dello Sri Lanka, sono state mandate via perché “le pratiche per gli stranieri fanno perdere tempo” – racconta – Ho chiesto spiegazioni, il commesso mi ha risposto che “il personale è ridotto, e fare le pratiche per gli stranieri vi danneggia”. Mi sono ribellato, ho detto che chi è prima di me ha tutto il diritto di avere la sua pratica espletata, di qualsiasi nazione fosse. Di fronte al principio di uguaglianza, invocato da un “uomo bianco”, il commesso si è arreso, e ha dato i biglietti del turno ai due uomini in attesa».

Il razzismo peggiore (se mai ne esiste uno più “accettabile”) è quello giornaliero, quello delle piccole cose, che si giustifica come necessario. E che però non tiene mai conto delle vittime. Come testimonia proprio la prosecuzione del racconto di Passantino. «I due uomini mi hanno ringraziato – aggiunge -, uno dei due mi ha raccontato che dall’ufficio centrale di viale Lazio lo avevano spedito alle postazioni decentrate per lo stesso motivo, e da qui stavano per rimandarlo in viale Lazio. Defilato in un angolo un uomo di origini africane, in compagnia di sua moglie, mi guardava con gli occhi della rassegnazione, quelli di chi subisce piccoli soprusi ogni giorno».

Un caso come un altro, dunque? E quanti ne avvengono sotto i nostri occhi, senza però che nessuno intervenga? Questa volta però l’azione solidale di Passantino – e di altre persone in fila che sono intervenute a suo sostegno – ha avuto un esito positivo. E’ stato infatti lo stesso primo cittadino che, sollecitato sui social, ha immediatamente risposto: «Grato per la segnalazione, ho sollecitato accertamenti e conseguenti provvedimenti».

Nel ringraziare la tempestiva risposta di Orlando, l’esperto informatico sottolinea: «Ho voluto portare all’attenzione del sindaco il fatto soltanto perchè spero che non avvengano più episodi del genere, non certamente a scopo punitivo o sanzionatorio. Se sono rimasto sconvolto io per quello che è successo – conclude – non posso immaginare come si siano potuti sentire i signori che hanno visto le loro legittime richieste respinte».

Andrea Turco

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