A quanto pare la soluzione è vicina. Il condizionale è d’obbligo quanco c’è la Regione siciliana di mezzo. Ma sembra che, Rosario Martino, in sciopero della fame da diversi giorni, potrà avere il sussidio che gli spetta e che aspetta da oltre 5 mesi. Il caso, ve lo abbiamo raccontato, in questo articolo, è quello di un uomo di 51 anni, invalido al 100%. A gennaio dell’anno scorso ha chiesto il sussidio straordinario all’Assessorato regionale alla Famiglia e Politiche sociali (sotto la domanda con la data) , previsto dall’articolo 30 della legge 1/79. Accordato. Solo che, nonostante lo stanziamento risalga a cinque mesi fa, ancora non ha visto un euro. Per capirci, si tratta di 500 euro. Tanti per chi non ha nulla e non è assistito come dovrebbe dai servizi sociali e sanitari.
Qual è il problema? Perché non gli hanno dato ancora questi soldi? Il problema è la crisi di liquidità della Regione siciliana che, evidentemente, è riuscita a trovare soldi per consulenti e quisquilie varie, ma non per casi come quello di Rosario. Quindi la Ragioneria centrale, vincolata dal patto di stabilità, non ha ancora dato l’ok. Nella stessa situazione ci sono almeno altre 300 persone in provincia di Palermo. Ora però. sembra che le cose si stiano mettendo per il verso giusto. Lo assicura a LinkSicilia, il dirigente generale dell’Assessorato alla Famiglia e Politiche sociali, Rosolino Greco: “Il problema è nato dall’impossibilità per la ragioneria centrale di sforare ulteriormente il patto di stabilità con altre spese, ma stiamo facendo di tutto per risolverlo e credo che nel giro di una settimana i casi più urgenti saranno risolti, incluso quello del signor Martino”.
Rosario, ovviamente, si dice felice della notizia, anche se, da buon siciliano, aspetta di vedere il bonifico: “Spero che questa sia la volta buona, non potete immaginare cosa significhi essere invalidi e senza un euro nemmeno per comprare le medicine che mi servono. Per me 500 euro saranno un sollievo. Ovviamente la mia speranza è che si risolva per tutti quelli nella mia condizione. Volevo ringraziare LinkSicilia per avere raccontato del mio caso e l’associazione ‘Mariella Narbone onlus’ che mi è venuta in aiuto in questi giorni”.
Non resta che attendere una settimana e sperare che tutto vada come ci ha detto il dirigente dell’Assessorato. Rosario, che prima di ammalarsi (al cuore) lavorare nelle televisioni private, intanto, ha interrotto lo sciopero della fame.
Resta però un altro mistero su cui indagheremo: come mai la Caritas non ha potuto aiutare Rosario che aveva chiesto solo dei vestiti usati?
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