Statale 114, il paradosso che amplifica il caos viabilità La carreggiata è più stretta degli autobus: file e ingorghi

Quest’estate raggiungere le località balneari del litorale ionico messinese – a cominciare da Giardini Naxos e Taormina – sembra essere diventato un girone dantesco. Soprattutto nei fine settimana, quando sull’autostrada A18 Catania-Messina si formano file interminabili, a causa di lavori e ormai croniche chiusure. Ma anche l’unica alternativa, la statale 114, costringe gli automobilisti a lunghe attese. In questo caso, oltre al traffico intenso e a qualche lavoro in corso, a peggiorare la situazione ci si mette anche un evidente paradosso: in alcuni tratti la larghezza della carreggiata è inferiore rispetto a quella degli autobus.

«Come è stato possibile autorizzare il transito di autobus larghi 2,55 metri in una strada larga 4,90 metri? Quando due mezzi si incrociano è il caos assoluto». A sollevare il caso è il sindacato di base Usb che ha presentato esposti sia all’assessorato regionale ai Trasporti, ente titolato a dare le autorizzazioni alle ditte private, sia alla procura di Messina per denunciare un’anomalia che, in realtà, si registra pure in altre trafficate strade della zona di Taormina, come la provinciale 10 che unisce la cittadina turistica e Castelmola proprio alla litoranea.

Si stima che, nel periodo estivo, sulla statale 114 passino circa duecento autobus al giorno tra quelli che coprono le tratte Taormina-aeroporto Fontanarossa, Catania-Messina via paesi, e quelle che servono i centri della valle dell’Alcantara. Mezzi che, quindi, si incrociano spesso paralizzando in diversi casi il traffico. 

Succede ad esempio a Giardini Naxos, nei tratti a carreggiata unica. Qui, al netto dei marciapiedi e degli stalli destinati a parcheggio, la larghezza è di 4,90 metri, cioè almeno venti centimetri in meno di quella necessaria a far transitare contemporaneamente due autobus. «E a questo – precisa Sergio Crisafulli, sindacalista Usb – si aggiunga che a bordo c’è l’agente unico, cioè l’autista deve fare tutto, quindi ogni volta che sale qualcuno alle fermate si perdono diversi minuti per fare i biglietti». 

Guardando, poi, a come sono state realizzate alcune fermate – ad esempio quelle nei pressi dell’Isola Bella e a Capo Taormina – è evidente che qualcosa non quadra, vista la totale assenza di spazio – né marciapiedi, né golfo di fermata – dove l’autobus possa fermarsi senza intralciare il traffico. Tutti elementi che, sommandosi, hanno portato anche a sfiorare la rissa tra automobilisti e conducenti degli autobus.

«Appare singolare – denuncia il sindacato Usb nel suo esposto – che nessun organo di polizia intervenga per ripristinare un minimo di sicurezza ed evitare sia l’esposizione a rischio di incidenti dei veicoli, sia un indecoroso spettacolo che migliaia di turisti giornalmente sono costretti a sorbirsi».

Salvo Catalano

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