Continua a far discutere l’assegnazione dello Stadio delle Palme per i concerti estivi di Mika e dei Negramaro. Dopo le proteste delle società di atletica leggera e dopo i dubbi sull’inagibilità dell’impianto – saranno gli stessi organizzatori di Musica da bere e Agave a compiere i lavori sulle tribune scomputando la spesa di seimila euro dal canone di concessione -, adesso si punta il dito contro la scelta dell’amministrazione di concedere una struttura che sembra decisamente più adatta allo sport che alla musica, per ammissione dello stesso assessore Giuseppe Gini.
Del resto l’articolo 1 del regolamento sull’impianto di viale del Fante, datato 1986, parla chiaro: «Lo Stadio delle Palme, impianto di atletica leggera, unitamente alle relative attrezzature deve essere utilizzato esclusivamente per gli sport per i quali è stato realizzato e lo stesso dovrà essere adibito, in via prioritaria, per ospitare incontri ad alto livello internazionale, nazionale, regionale e provinciale e per effettuare esercitazioni di elevato contenuto tecnico». Non solo, ma l’articolo 19 chiarisce che «Non sono consentite utilizzazioni diverse da quelle previste dal presente regolamento».
Il timore delle società sportive è che i due eventi possano dare il colpo di grazia a una struttura già compromessa di suo, come testimoniano le condizioni delle due piste in tartan e in tufo. Anche il prato potrebbe risultare danneggiato dal calpestio dei ventimila spettatori previsti per i due concerti e dal passaggio di muletti, macchine e mezzi per il trasporto delle attrezzature. Il disciplinare d’uso, comunque, prevede che il manto erboso sia protetto, soprattutto sotto il palco dove si concentrerà la maggior parte degli spettatori, da un basamento in legno multistrato marino (il cosiddetto plywood) e da appositi camminamenti.
Per la cronaca, l’accesso all’impianto sarà consentito dal giorno prima al giorno dopo i concerti di Mika (26 giugno) e dei Negramaro (26 luglio) con un’indennità di occupazione giornaliera di 3mila euro al netto dell’Iva (2.160 il canone, 600 euro di rimborso spese extra al Comune e 300 per lo spazio bar). Per l’associazione Vivo Civile «l’articolo 19 del regolamento comunale riguardo l’impianto non lascia spazio ad alcun dubbio – scrivono in una nota ufficiale -. Qualsiasi modifica al regolamento deve essere fatta in Consiglio comunale e non, in maniera arbitraria e personalistica, negli uffici dei dirigenti. Vogliamo inoltre far presente che, anche quando il Consiglio dovesse modificare l’articolo 19, è inimmaginabile insistere su questo sito per realizzare due concerti di questa portata poiché le uniche due uscite di sicurezza presenti non consentono una condizione di sicurezza tale da garantire le migliaia di persone previste dagli organizzatori».
«Oltretutto – prosegue l’associazione – verrebbero violate anche le norme che non consentono un tale inquinamento acustico in prossimità di strutture ospedaliere, e lo Stadio delle Palme è ubicato a poche decine di metri dall’Ospedale Villa Sofia. Vivo Civile confida in una presa di posizione ferma da parte del primo cittadino – conclude – e si riserva di presentare nei prossimi giorni un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti».
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