Sportelli multifunzionali: l’assessore Bonafede convocata in Commissione Lavoro dell’Ars

Non sembra destinato a placarsi lo scontro nel settore della formazione professionale. Dopo una fase concertativa che ha portato alla sottoscrizione dell’accordo trilaterale sul governo del sistema formativo regionale, sindacati dei lavoratori e rappresentati degli Enti formativi tornano a protestare. Eppure è passato un mese e sembrava essersi trovata la “quadra”. E invece non è così.

Il Governo regionale, infatti, pare non essere interessato al futuro lavorativo dei circa mille e 850 operatori degli Sportelli multifunzionali e continua a disattende, con puntualità svizzera, gli impegni formali assunti in materia di politiche del lavoro e, nello specifico, sul fronte della filiera degli Sportelli multifunzionali .

L’affermazione non deve apparire forte o esagerata, il silenzio assordante, che si registra da troppi mesi sul settore non depone a favore dell’assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede. Anzi, tutt’altro. Il disagio del comparto nasce proprio dall’assenza di iniziative in materia di riforma del mercato del lavoro e di proroga degli Sportelli multifunzionali. La conferma del disinteresse sul comparto, giunto alla scadenza del triennio di attività (prevista per il prossimo 30 settembre), è alimentata dagli otto mesi di fallimentare azione governativa.

Un assessore che sull’emergenza occupazionale dei lavoratori impegnati negli Sportelli multifunzionali della Sicilia appare poco presente, distratto e disinteressato. È possibile che non vi sia un progetto, un’idea di percorso da attuare? Quali interessi spingono il Governo regionale a raffreddare ogni ipotesi di programmazione del settore?

Esaminando quanto accaduto finora, parrebbe proprio che la riforma del mercato del lavoro l’assessore Bonafede e il presidente della Regione, Rosario Crocetta, non vogliano farla, magari facendosi commissariare dagli amici del Pd nazionale.

Non una riunione, non una convocazione del tavolo tecnico sulla proroga degli Avvisi 1 e 2 del 2010. Eppure le organizzazioni sindacali confederali hanno più volte chiesto la convocazione del tavolo tecnico per avviare la fase di concertazione, nel rispetto degli impegni assunti dallo stesso Crocetta in sede di sottoscrizione dell’accordo nei giorni tra il 4 e il 7 giugno scorso.

Al silenzio incomprensibile del Governo e di parte del parlamento siciliano, fa eco, invece, l’iniziativa del componente della Commissione legislativa Cultura e Lavoro dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Lo Sciuto. L’esponente del Partito dei Siciliani (PdS/Mpa) ha preso posizione sulla vicenda. “Il quadro normativo nazionale è mutato -ha dichiarato Lo Sciuto – sono state riscritte le regole a governo del mercato del lavoro e mentre le altre Regioni stanno procedendo, in queste settimane, a stilare un nuovo modello di mercato del lavoro collegato alla programmazione dei fondi comunitari (Fse) relativi al periodo 2014/2020, la Sicilia rischia di restare al palo”.

Il parlamentare regionale del PdS/Mpa, ha sottolineato come il l’esecutivo abbia il dovere di riferire alla Commissione legislativa Cultura e Lavoro dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) quali iniziative ha inteso attivare per agganciare la Sicilia alla programmazione comunitaria del prossimo settennio. Così come la Bonafede ha il dovere di esporre ai componenti della citata Commissione “di merito” quali atti giuridici vincolanti intenderà assumere per stanziare i 19 milioni di euro della priorità 7 del Piano Giovani, necessari a garantire la continuità delle attività degli Sportelli multifunzionali, di cui ai citati Avvisi 1 e 2, almeno sino al 31 dicembre 2013.

“Al presidente della Commissione Cultura e Lavoro chiederemo, nei prossimi giorni, ha precisato Lo Sciuto, che ha condiviso l’iniziativa con il collega Giovanni Greco, di invitare i rappresentanti del Governo regionale e dell’amministrazione attiva a riferire sulle iniziative in materia delle politiche del lavoro, che presentano implicazioni economiche, sociali e umane”.

Secondo il punto di vista del parlamentare trapanese, una Regione come la nostra, che conta la più alta percentuale di disoccupati tra tutte le regioni italiane, non può permettersi ulteriori ritardi sulla scelta di un modello di mercato del lavoro efficace ed efficiente, dotato di strumenti adeguati a sostegno dei tanti che hanno perso il posto di lavoro e che meritano misure di politiche attive del lavoro incisive per un’agevole percorso di ricollocazione.

“Le risorse – ha sottolineato Lo Sciuto – si possono e si debbono trovare, l’apporto del personale operante presso gli Sportelli multifunzionali si è rivelato indispensabile e il Governo dovrà riferire in Commissione Lavoro i contenuti della bozza di un nuovo bando pubblico che dovrebbe sostituire la precedente programmazione comunitaria ed agganciarsi al periodo 2014/2020”.

Intanto, i sindacati dei lavoratori sono sul piede di guerra a causa degli impegni assunti dall’assessore Bonafede e disattesi totalmente.

Sul versante degli Enti formativi, le associazioni datoriali di settore hanno depositato all’Ars, nelle scorse ore, una richiesta di audizione congiunta delle Commissioni Bilancio e Programmazione e Cultura e Lavoro per chiedere l’intervento della deputazione regionale rappresentata all’Assemblea regionale siciliana. Le associazioni degli enti rivendicano non solo la continuità del servizio pubblico, attraverso la proroga dell’attività degli Sportelli al 31 dicembre prossimo e lo stanziamento di 19 milioni si euro già individuati a valere sul Piano giovani, ma anche la condivisione di un percorso comune finalizzato alla individuazione di un nuovo e moderno modello di governo del mercato del lavoro.

Giuseppe Messina

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