Sportelli multifunzionali: il Governo licenzierà 1.850 lavoratori?

Il Governo regionale si starebbe preparando a licenziare mille e 850 operatori degli Sportelli Multifunzionali? Qualcuno dice sì, mentre altri mantengono una indomita fiducia verso una possibile soluzione positiva.

Intanto oggi si dovrebbe tenere l’ennesimo incontro tra le parti sociali e l’assessore al Lavoro o chi per lei. Per decidere cosa? Perché il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e l’assessore al Lavoro, Ester Bonafede, non hanno informato la Sicilia ed i siciliani su quanto a Roma si stava decidendo circa il futuro del mercato del lavoro?

Il riferimento è all’insediamento, lo scorso 30 luglio, della “Struttura di missione” presso il Ministero del Lavoro con il compito di individuare e diffonde le migliori pratiche al fine di facilitare l’incontro di domanda e offerta di lavoro e di preparare proposte per la riorganizzazione dei Servizi per l’Impiego.

Andiamo con ordine. Sono diversi i segnali che farebbero propendere per l’ipotesi della chiusura dell’esperienza triennale degli Avvisi 1 e 2 del 2010, con i quali la Regione siciliana, attraverso le risorse comunitarie, ha potuto gestire le politiche attive e passive attraverso il lavoro sinergico di Centri per l’Impiego e Sportelli.

Chiusura significherebbe, qualora le indiscrezioni pervenute al nostro giornale fossero suffragate da atti amministrativi concreti, il licenziamento dell’intera platea dei lavoratori, cioè mille e 850. Anzi, per meglio dire, la messa in mobilità di detto personale per poi transitarlo nel nuovo contenitore che il Governo del presidente, Rosario Crocetta, si appresterebbe a mettere in pista. Si tratta del progetto “Spartacus”, creato per supportare alcune azioni a sostegno delle politiche per il lavoro, che avrebbe una iniziale dotazione di circa 15 milioni di euro e che l’esecutivo potrebbe incrementare con altre risorse prelevabili dal Piano Giovani.

Peccato che il Decreto di finanziamento del citato progetto giaccia dallo scorso aprile alla Corte dei Conti per il visto preventivo. Chissà perche.

Per capirci, l’intento iniziale di Crocetta & C., sarebbe dovuto essere quello di utilizzare 19 milioni di euro della Priorità 7 del Piano Giovani per prorogare l’attività degli Sportelli al 31 dicembre 2013. Impegno assunto e sottoscritto dall’Esecutivo con le parti sociali nel giugno scorso proprio per garantire la continuità delle attività degli Sportelli multifunzionali sino a fine anno. Ricordiamo che al 30 settembre il film finisce comunque per naturale scadenza del citato piano triennale. Le risposte dell’assessore al Lavoro, Ester Bonafede, e della dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale al ramo, sono state, come nelle celebra canzone di Mina e Alberto Lupo, solo “parole, parole, parole”.

Una chimera gli atti amministrativi vincolanti per l’amministrazione. Poi l’assessore al Lavoro, che non ha quasi mai parlato in prima persona (e la riprova sono le innumerevoli assenze collezionate in Commissione Cultura e Lavoro all’Assemblea regionale siciliana), avrebbe fatto sapere, attraverso la dottoressa Anna Rosa Corsello, che altri 36 milioni (Piano Giovani) per le politiche attive del lavoro potevano essere disponibili per allungare il periodo di proroga fino a giugno 2014. Epoca in cui il Governo regionale avrebbe dovuto sformare un apposito bando pubblico.

E adesso? Dopo i successivi incontri del 19 e 26 luglio scorsi con i sindacati e le associazioni degli Enti formativi, la musica sembra essere cambiata. Tutto è stato rimesso in discussione. Pazzesco. Tutte le rappresentanze dei lavoratori si sono rivoltate contro il dietro front palese del Governo regionale e dell’amministrazione inadempienti su tutta la linea, oltre che sull’accordo prima firmato e poi disatteso, almeno fino ad oggi. Sì, proprio così. Anche sul versante dei pagamenti la promessa di emettere tutti i mandati arretrati entro il 15 luglio è fallita miseramente. Tanto per cambiare, i lavoratori ancora attendono le retribuzioni pregresse.

Altro segnale che farebbe propendere verso la chiusura dell’esperienza degli Sportelli multifunzionali è quanto dicevamo in ordine alla riorganizzazione degli uffici del lavoro ed alle nuove regole per la gestione del mercato del lavoro. È stato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ad annunciare l’insediamento della “Struttura di missione” in attuazione di quanto previsto dall’articolo 5 del decreto legge n.76 del 2013 (decreto occupazione). La Struttura, come ha precisato lo stesso ministro, è coordinata dal segretario generale del ministero del Lavoro e delle politiche sociali ed è composta dal presidente dell’Isfol, dal presidente di Italia Lavoro, dal direttore generale dell’Inps, dai dirigenti delle direzioni generali del ministero del Lavoro competenti per materia, da rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni, da due rappresentati designati dall’Unione Province italiane e da un rappresentante designato da Unioncamere (Unione Italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura).

Il ministro Giovannini ha dichiarato, inoltre, che “la Struttura di missione sarà l’elemento propulsore del decreto occupazione”. Nel comunicato, diramato come dicevamo il 30 luglio scorso, si precisa che la citata Struttura opererà in via sperimentale fino al completamento del riordino sul territorio nazionale dei Servizi per l’Impiego ed avrà come priorità l’integrazione delle banche dati gestite dai singoli enti che ne faranno parte per favorire interventi mirati al miglioramento del mercato del lavoro, con attenzione alle esigenze specifiche delle diverse aree.

In pratica, mentre a Palermo si chiacchiera, mettendo in sequela parole su parole, a Roma non solo si decide, ma si agisce definendo ed avviando l’ossatura nazionale e territoriale che dovrà gestire nei prossimi mesi le dinamiche nel mercato del lavoro della Sicilia, come di tutte le altre regioni. Ed allora, cosa racconterà adesso l’assessore Bonafede? È possibile che rimanga a Roma dove si è recata ieri per conoscere l’esito della decisione che la Conferenza Stato-Regioni avrebbe dovuto assumere in merito al modello di gestione del mercato del lavoro. In tal caso a rispondere sarebbe la dottoressa Corsello, tanto per cambiare.

Ricordiamo che la proposta di modello misto, pubblico-privato, avanzata le scorse settimane dal Governo regionale è stata bocciata in nona Commissione in seno alla Conferenza. Ed allora ripetiamo, quale sarà il futuro degli Sportelli multifunzionali in Sicilia? Saranno reimpiegati i mille e 850 operatori o finiranno parcheggiati al Ciapi di Priolo? O peggio ancora licenziati? Di questi tempi la chiarezza nel settore è fondamentale perché è giusto che i lavoratori conoscano la verità sul loro futuro.

 

Giuseppe Messina

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