Sportelli multifunzionali e gestione delle politiche del lavoro: ‘Esterina’ dove sei?

Disattesi gli impegni formali assunti dal Governo regionale in materia di politiche del lavoro e, nello specifico, sul fronte della della filiera degli Sportelli multifunzionali.

A dichiararlo in una nota (la seconda in ordine di tempo, dato che la prima è stata ampiamente disattesa dall’assessore al Lavoro Ester Bonafede), i sindacati confederali, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola. Nella missiva, trasmessa stamane all’assessore al Lavoro, le citate organizzazioni sindacali esprimono disappunto per la mancata attivazione dell’apposito tavolo tecnico sul funzionamento dei Servizi formativi dopo oltre un mese dall’accordo trilaterale stipulato.

Si tratta di un apposito impegno sottoscritto dal Governo regionale a conclusione del negoziato tra il 4 e il 7 giugno scorso che ad oggi è tenuto, nello stupore generale, nel cassetto. Cosa contestano i confederali? Intanto, la mancanza di atti giuridici vincolanti circa lo stanziamento di 19 milioni di euro della priorità 7 del Piano Giovani. Importo necessario a garantire la continuità delle attività degli Sportelli multifunzionali, di cui agli Avvisi 1 e 2 del 2010, sino al 31 dicembre 2013, sul quale chiaro era stato l’impegno del presidente della Regione, Rosario Crocetta.

Nel contempo, procedere alla predisposizione del nuovo bando entro il 30 giugno 2013, altro impegno assunto e richiamato dal documento sottoscritto a Palazzo d’Orleans. Inoltre, proprio la Bonafede si era impegnata, in sede di accordo negoziale, a procedere ad una rapida chiusura delle rendicontazioni relative alle attività a valere sugli avvisi richiamati ed a provvedere all’erogazione dei saldi a valere sulla prima e seconda annualità nonché il secondo acconto sulla terza, entro al massimo il 15 luglio prossimo. Tutti impegni assunti, sottoscritti e “regolarmente” disattesi, almeno fino ad oggi.

Un bell’esempio di “buona amministrazione”? Macché! Un atteggiamento inspiegabile quello della Bonafede che non ha sentito la necessità istituzionale di dare seguito alle sollecitazioni, mosse per iscritto dai rappresentanti degli oltre mille e ottocento cinquanta lavoratori, di incontro. Un comportamento che appare irresponsabile e che, se reiterato, potrebbe porre a serio rischio il futuro delle politiche del lavoro in Sicilia.

La nostra Regione, infatti, se dovesse proseguire questo andazzo, rischierebbe di divenire il fanalino di coda inItalia. Mentre le altre Regioni stanno procedendo, in queste settimane, a stilare un nuovo modello di mercato collegato alla programmazione dei fondi comunitari relativi al periodo 2104/2020, la Sicilia è totalmente assente. Un assessore, quello al Lavoro, sicuramente quotidianamente impegnato a svolgere la propria funzione, che mal si confà alla esigenza di consegnare al popolo siciliano regole precise sul funzionamento del mercato del lavoro compatibili con l’evoluzione dell’economia.

Il Governo regionale, quindi, si presenta inadempiente e, un tale comportamento reiterato potrebbe comportare l’interruzione di pubblico servizio. Sulla vicenda Giuseppe Raimondi, coordinatore del settore Formazione professionale di Uil Scuola, ha dichiarato: “Non possiamo permetterci il lusso di far venire meno i Servizi previsti dalla legge di settore in vigore (Legge n.92 del 28 giugno 2012, Decreto legislativo n.297 del 19 dicembre 2002, Decreto legislativo n.181 del 21 aprile 2000, etc.) in favore del cittadino, sia lavoratore, cassa integrato, disoccupato o in cerca di prima occupazione”.

Aggiungiamo che, imbattersi in un vicolo cieco non giova a nessuno, così come è necessario evitare l’interruzione di pubblico servizio che si concretizzerebbe allorché gli Centri per l’Impiego della Sicilia non fossero più in condizione di poter usufruire dell’apporto degli Sportelli multifunzionali. Strutture, va ricordato, in cui operano professionisti con competenze almeno decennali e per i quali la Regione siciliana, nel tempo, ha investito oltre 5 milioni di euro in riqualificazione.

Se il Governo regionale non ha alcuna idea da porre in campo, suppliscono i sindacati, almeno nelle intenzioni. Quale potrebbe essere il modello siciliano di mercato dle lavoro per il futuro? A raccontarci la posizione della Uil sull’argomento è lo stesso Raimondi, il quale ha precisato che “la prospettiva potrebbe essere quella di un modello misto dove il pubblico non può fare a meno del privato così come al privato non può essere affidato l’intera gestione delle politiche attive del lavoro”. Sui ritardi della politica, il responsabile della Uil Scuola per il settore della Formazione professionale, sottolinea quanto già riportato nella nota congiunta dei sindacati confederali.

Passaggio che riportiamo: “E’ impegnato a procedere ad una rapida chiusura delle rendicontazioni relative alle attività a valere sugli avvisi 1 e 2 /2010 e all’erogazione dei saldi a valere sulla prima e seconda annualità nonché il secondo acconto sulla terza, entro al massimo il 15 luglio p.v.”.

Nella citata nota le organizzazioni sindacali reiterano la richiesta di incontro urgente con l’assessore Bonafede, Visto lo scarso interesse mostrato finora dal Governo regionale sulla riorganizzazione del mercato del lavoro e la proroga dell’attività degli Sportelli multifunzionali, i sindacati hanno fissato una data limite: il 16 luglio prossimo. In assenza di riscontro, per la stessa giornata, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno già convocato l’attivo unitario delle Rappresentanze sindacali aziendali in assemblea esterna presso la sede del suo assessorato, e sono pronte a determinare ulteriori e più forti azioni di protesta.

Vista l’inconsistente azione politica dell’asessore Bonafede il rischio di nuovi scioperi è plausibile.

Giuseppe Messina

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