Sportelli Multifunzionali, dipendenti buttati fuori con la minaccia della Polizia

Abbiamo ricevuto in redazione e volentieri pubblichiamo una lettera sottoscritta da un gruppo di operatori degli Sportelli multifunzionali insistenti presso il Centro per l’Impiego di Palermo. E nel farlo non intendiamo commentarla né tantomeno entrare nel merito.

Comprendiamo l’amarezza e la disillusione per l’andazzo generale del comparto che registra una sofferenza da 7 a 12 mensilità di arretrato. Mancate retribuzioni che non aiutano a distendere il clima alquanto esasperato nel settore della formazione professionale. Come non intendiamo sottrarci dal confronto, i cui toni si sono inaspriti negli ultimi tempi, che tiene col fiato sospeso circa 2 mila lavoratori del comparto. Cerchiamo di fare il punto sullo stato attuale delle cose.

Intanto cominciamo col dire che, dall’incontro di ieri (21 novembre), presso il dipartimento Lavoro dell’assessorato regionale per la Famiglia, le Politiche sociali ed il Lavoro, l’amministrazione attiva pare abbia assunto la determinazione di prorogare la data di rientro del personale dai Centri per l’Impiego agli Enti formativi di appartenenza al 20 dicembre prossimo.

Proprio così, l’iniziale scadenza del 20 novembre, oggetto di diverse contestazioni, sembra essere saltata sull’onda della levata di scudi arrivata da più parti. Pare si tratti dell’ennesima corbelleria “in zona Cesarini” dell’ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e dei suoi prodi ‘Alfieri’. Il problema nasce dalla direttiva a firma di Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento regionale Lavoro del 3 ottobre 2012 con la quale vengono annullate le convenzioni con gli Enti di formazione titolari di Sportelli multifunzionali finanziati attraverso gli Avvisi pubblici numeri 1 e 2.

Ma veniamo a qualche numero. Un’operazione da oltre 80 milioni di euro, quella attuata a partire dal 1° ottobre 2010 in Sicilia, con l’utilizzo delle risorse comunitarie. Somme impegnate per garantire, attraverso i bandi pubblicati agli inizi del febbraio 2010 per l’assegnazione del servizio, la capillare attuazione delle politiche attive nell’arco di un triennio (01/10/2010 – 30/09/2013). L’intento è quello di sanare una carenza ultradecennale dovuta alla mancata riforma in Sicilia del mercato del lavoro, a seguito dell’azzeramento degli Uffici di collocamento con norma nazionale. Vi sono alcune cose che non quadrano analizzando la vicenda nel modo più asettico possibile.

Intanto, precisiamo che gli Sportelli multifunzionali operanti in Sicilia sono 252, frutto di una miscela tra Enti formativi già titolari di Sportelli operanti dal 2000 e nuovi soggetti utilmente collocatisi in sede di avvisi 1 e 2. L’ennesimo papocchio in stile “lombardiano”? Sembrerebbe di sì, visto che si è registrato l’innesto di nuove società in un sistema organizzato con Enti in convenzione con la Regione siciliana dotati di personale formato e professionalizzato. Adesso la decisione della Corsello ha provocato un vero e proprio terremoto per gli effetti ricaduti sul sistema. Intanto perché la determinazione è stata assunta in prossimità delle elezioni regionali, cosa alquanto anomala. E poi senza valutare che diversi Enti formativi hanno ottenuto l’accreditamento dalla Regione siciliana con proprie sedi allocate presso i Centri per l’Impiego.

Quasi certamente, il rientro del personale determinerà la necessità per l’Ente formativo di richiedere un nuovo accreditamento dopo aver individuato una nuova sede (nuovi locali) dotata di tutte le caratteristiche necessarie ad allocare uno Sportello multifunzionale. Altra conseguenza è quella dell’aumento del costo complessivo legato al sostenimento di spese come affitto ed utenze non preventivate in sede di approvazione del progetto. Servirà infatti una rimodulazione finanziaria per meglio misurare la complessiva necessità finanziaria in prospettiva della copertura del terzo anno di attività. E per far questo gli Enti hanno tempo fino al 30 novembre. Almeno così pare abbia stabilito il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, con una disposizione diretta agli uffici interessati. Il tutto al fine di potere effettuare una opportuna ricognizione delle somme occorrenti per reperire le risorse regionali necessarie alla quota di cofinanziamento entro fine 2012.

Circa 13 anni fa è cominciata la storia ed oggi rischia di chiudersi senza un confronto serio con le parti sociali e con i lavoratori. Il nuovo Governo regionale dovrà affrontare “di petto” questa vicenda che non riguarda solamente il diritto di circa 2 mila lavoratori ad un lavoro stabile, con retribuzioni erogate mensilmente e con istituiti contrattuali riconosciuti come diritti acquisiti e non oggetto di continue negoziazioni, ma anche il futuro del mercato del lavoro in Sicilia.

D’altro canto, però, ci sentiamo di sottolineare che se fa gola a tanti il “tesoretto” costituito dal database di proprietà di ogni Sportello multifunzionale, è perché il personale qualificato ha creato un sistema di relazioni sul territorio fatto di progetti, azioni e relazioni di successo che hanno contribuito allo sviluppo sinergico della società, colmando una lacuna lasciata dagli uffici periferici della Regione siciliana. Ed è proprio da questa preziosa testimonianza sul territorio, fatta di successi e buone prassi, che occorrerà, a nostro modesto avviso, ripartire per non disperdere anni ed anni di investimenti e attività. Gli errori di qualche sporadico ente formativo nella gestione del proprio personale di sportello non possono ricadere sull’intero sistema dei servizi formativi.

Di seguito la lettera

Alla “Cortese” attenzione della Dott.ssa Garoffolo

Dott.ssa Garoffolo,

siamo alcuni operatori degli Sportelli Multifunzionali del CPI di Palermo,che da oltre sette anni lavoriamo all’interno di questo ufficio, la ringraziamo per il modo “cortese e professionale” con cui ha provveduto al nostro tempestivo allontanamento da quello che fino a ieri era il nostro “luogo” di lavoro.

Potrebbe chiedersi perché ringraziamo lei e non la dott.ssa Corsello, sulla base della cui nota, lei ha agito?

Presto detto. Dopo avere in questi anni collaborato attivamente al funzionamento del CPI, di cui Lei è stata dirigente per diverso tempo, non ci aspettavamo certo di doverne uscire sotto la minaccia di ”chiamare la polizia per sgomberare i locali” dalla nostra inopportuna presenza.

Se la sua memoria è corta, come sembra, le vorremmo ricordare a cosa ci riferiamo per collaborazione:

Chi ha gestito le innumerevoli emergenze del CPI in questi anni? Quante volte gli operatori degli Sportelli Multifunzionali sono stati utilizzati, anche oltre il normale orario di lavoro, o coinvolti tutti per il rilascio delle disponibilità? Chi si è occupato della sistemazione dell’archivio nel quale non era possibile trovare un tesserino o una pratica se non dopo ore di ricerca, passando le giornate di chiusura al pubblico o durante i rientri pomeridiani a mettere in ordine alfabetico (per prima lettera, seconda lettera, ecc…) cataste di carpettoni? Chi le ha gestito i servizi di: orientamento, mobilità, incontro domanda-offerta, tirocini formativi? Quanti di noi hanno “collaborato” negli altri servizi, dal protocollo, al rilascio della 407 o degli stati di servizio, dagli extracomunitari o gli avviamenti forestali, per non parlare delle informazioni all’utenza che vaga nei corridoi dell’ufficio alla ricerca di un punto informazioni, che ancora oggi non esiste?

Ci fermiamo qui perché, in fondo, Lei e l’altra dirigente, avrete memoria delle ultime collaborazioni espletate dagli operatori degli sportelli per l’amministrazione regionale, sempre in regime di vostra emergenza.

Vede dottoressa, forse, dopo questo tipo di collaborazione e nell’illusione che il lavoro svolto, sempre con competenza e professionalità, anche oltre quanto previsto dai protocolli d’intesa che oggi lei ha “invalidato”, ed a prescindere dai nostri cronici problemi retributivi (che oggi vanno da 7 a 12 mesi di stipendi non percepiti), ci saremmo aspettati, quantomeno, un atteggiamento di rispetto della nostra dignità di persone e lavoratori.

 

 

Giuseppe Messina

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