Spiagge, in Sicilia la battaglia contro gli ambulanti  Fondi a quattro Comuni per controlli e sequestri

Cinquantamila euro per mandare via dalle spiagge e dai lungomari i venditori ambulanti. L’operazione Spiagge sicure voluta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini arriva anche in Sicilia. Sono quattro i Comuni dell’Isola che, rientrando nei requisiti richiesti dal Viminale, hanno visto approvato il proprio progetto: Giardini Naxos, Taormina, Cefalù e San Vito Lo Capo. Queste quattro amministrazioni riceveranno ciascuna 50mila euro (il complessivo finanziamento a livello nazionale è di 2,5 milioni di euro diviso tra 54 Comuni rivieraschi) per potenziare i controlli da parte della polizia municipale e far scattare sequestri e multe. Ma non solo. In alcuni casi si valuta anche di andare oltre ed emanare un’ordinanza che preveda il Daspo urbano, cioè l’allontanamento delle persone sanzionate. 

La proposta, che Salvini ha voluto inserire nel più ampio piano anti immigrazione che ha segnato questi primi mesi di mandato, ha trovato consenso bipartisan: dal sindaco ex Pci di Taormina Mario Bolognari, a quello del Pd Rosario Lapunzina, di Cefalù. Entrambi dicono di non voler soffiare nelle vele della retorica leghista, ma puntano ad arginare quello che ritengono un disagio reale. «Gli ambulanti sono un problema ormai dappertutto – dice il dem Lapunzina – a Cefalù non si limitano a stare sul lungomare, ma vanno in spiaggia a disturbare i bagnanti e io ho il dovere di controllare bene il territorio. È una questione di sicurezza». 

La cittadina tirrenica è l’unica in provincia di Palermo ad aver avuto il finanziamento. I requisiti richiesti erano essere un Comune costiero a vocazione turistica, non capoluogo di provincia, con una popolazione non superiore a 50mila abitanti e con un indicatore di affollamento nelle strutture ricettive non inferiore a 500mila presenze annue, secondo i dati Istat. A Cefalù i 50mila euro verranno usati per «pagare gli straordinari a dodici agenti della polizia municipale, che – spiega Lapunzina – pattuglieranno lungomare e spiaggia fino alle due di notte».

A Taormina, invece, i nuovi vigili urbani arriveranno da Comuni vicini o saranno messi a disposizione dalla città metropolitana di Messina. Verranno loro pagati gli straordinari e le trasferte per circa 45 giorni. «I nostri agenti sono ridotti all’osso, sono solo sette – sottolinea il sindaco Bolognari – e non possiamo assumere nuovo personale, perché siamo in pre-dissesto». Stessa strategia verrà adottata a San Vito Lo Capo, dove otto vigili arriveranno da altri Comuni (probabilmente da Palermo). Nel Comune trapanese, preso d’assalto dai turisti in estate, il nuovo sindaco Giuseppe Peraino ha dichiarato guerra agli ambulanti non comunitari, quelli che, secondo lui, a differenza degli italiani con l’eccezione di «qualcuno che vende il cocco», sono abusivi. «Ce ne sono 300 – attacca – e bivaccano senza neanche un posto dove fare i bisogni». Per contrastarli l’amministrazione userà una parte di soldi per comprare ricetrasmittenti e un’auto.

Anche a Taormina una fetta del finanziamento, circa 20mila euro, invece, sarà destinata all’acquisto di mezzi elettrici, stile monopattino, per velocizzare il passo dei vigili. E veranno usati sia nelle zone balneari – Isola Bella, Mazzeo e Mazzarrò – che nel centro storico. «Nella scalinata che porta all’Isola bella e nel corso principale – spiega il primo cittadino – gli ambulanti sono obiettivamente un problema, è uno scenario poco edificante. E poi si aggiunge l’aspetto della sleale concorrenza con i commercianti regolari». Per rendere più efficaci i divieti, il Comune di Taormina siglerà una convenzione con quello limitrofo di Letojanni, con cui condivide la spiaggia, per estendere i controlli. E il sindaco sta pure valutando l’ipotesi, in accordo con il commissariato di polizia, di emanare un’ordinanza che preveda il Daspo urbano (possibilità introdotta dall’ex ministro dell’Interno Marco Minniti).

Intanto Bolognari, docente e antropologo con un passato nel Partito Comunista, a inizio luglio ha firmato anche un’altra ordinanza che vieta la presenza di questuanti, artisti di strada, performers, menestrelli, cantastorie e giocolieri. Non teme di fare il gioco di Salvini e peggiorare, anche alla luce dei recenti episodi, il clima di odio nei confronti dei migranti? «Io cerco solo di affermare i prinicipi di legalità e di ordine – risponde – non ho nessun intento persecutorio o discriminatorio, il mio passato parla per me».

Salvo Catalano

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