«Non ti… fare male». E’ il preoccupato avvertimento di uno spacciatore al suo cliente. Perché Giuseppe Santoro, classe 1961, secondo la squadra mobile etnea non avrebbe solo aiutato a vendere sostanze stupefacenti ai giovani catanesi ma avrebbe anche aperto loro la sua casa, un appartamento nel quartiere Borgo-Consolazione, come luogo per l’assunzione di gruppo, sotto il suo sguardo vigile e i suoi consigli. Adesso l’uomo è stato arrestato per il reato di agevolazione delluso di sostanze stupefacenti ed evasione dagli arresti domiciliari, insieme ad Antonino Mannino, classe 1968, in manette perché ritenuto il responsabile della cessione e della distribuzione delle sostanze. Entrambi avevano già precedenti per droga e si trovano adesso a piazza Lanza.
Videoriprese e intercettazioni ambientali. E’ anche così che gli investigatori hanno scoperto cosa succedeva davvero nella casa dove Santoro si trovava agli arresti domiciliari. Isolato dal mondo esterno, secondo la legge, e invece spesso in compagnia di giovani che lì assumevano eroina, cocaina e metadone procurati da Mannino. I due però non si sarebbero limitati solo al commercio. Secondo la squadra mobile, entrambi aiutavano i consumatori soprattutto nella preparazione e nella consumazione delle siringhe, con il materiale fornito da Santoro – compreso il disinfettante – e i consigli per evitare infezioni e casi di overdose. Santoro inoltre sarebbe anche evaso dagli arresti domiciliari per raggiungere i clienti fuori dal suo appartamento. Un giro di consumatori che si incontravano dall’arrestato anche per compiere degli acquisiti di gruppo, così da risparmiare sulla droga.
[Nella foto, da sinistra, Giuseppe Santoro e Antonino Mannino]
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