Nella notte sono esplosi 18 parcometri della partecipata Sostare. Sono stati fatti saltare in aria con dei petardi e sono state rubate le monete. Difficile pensare a una coincidenza o a una semplice azione finalizzata a sottrarre i contanti contenuti. La pensa così anche il sindaco di Catania, Enzo Bianco. «Dietro questo raid, così concertato e organizzato, è difficile che non ci sia un’organizzazione criminale strutturata decisa a lanciare una sfida alla città, pensando di poterla controllare con intimidazione, ma sbagliano di grosso».
Il pensiero va subito ai recenti cambiamenti promossi dall’amministrazione in tema di sosta a pagamento nel centro storico. Da qualche settimana sono state attivate le strisce blu anche la notte in alcune vie della movida catanese, con tariffa unica da due euro dalle 21 alle 3. Provvedimento che ha scatenato le proteste di molti fruitori del centro, sia perché scarsamente comunicato col risultato che molte persone erano all’oscuro del cambiamento, sia per la difficoltà di acquistare il biglietto dai parcometri, come raccontato da un gruppo di cittadini in una lettera inviata alla redazione di MeridioNews.
Ma gli stalli a pagamento anche nelle ore notturne finiscono naturalmente per sottrarre profitto anche ai numerosi parcheggiatori abusivi. «Non è un caso – ha spiegato Bianco – che i parcometri siano stati distrutti dopo che l’amministrazione, con Sostare e l’Amt, ha finalmente regolato il sistema dei parcheggi nel centro storico. Si tratta chiaramente della reazione di chi vorrebbe far ripiombare Catania nell’illegalità lasciandola in mano ai parcheggiatori abusivi».
Esattamente un anno fa era stata bruciata sotto casa l’auto dell’allora direttore della società partecipata, Giacomo Scarciofalo. Poche settimane prima erano esplosi alcuni parcometri nella zona del quartiere Antico Corso, in via Citelli, via Vittorio Emanuele e via Garibaldi e un’auto di Sostare era stata trovata con i finestrini rotti e i pneumatici squarciati. «Dissi allora e ripeto oggi che è stata lanciata una sfida a Catania, ai suoi cittadini e al principio di legalità. Ma Catanesi e istituzioni ribadiscono che la legalità deve essere rispettata. Dobbiamo tornare, tutti, ad alzare la guardia perché siamo ancora una volta sotto attacco».
«È evidente – ha aggiunto l’assessore alle Partecipate Giuseppe Girlando – come l’obiettivo di chi ha compiuto il raid non siano le poche decine di euro contenute nei parcometri, ma la necessità di distruggerli per sovvertire il principio di legalità. La rete dell’abusivismo ha visto intaccati i propri interessi illegali e ha reagito con violenza».
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