Ventotto macchinette Sostare fatte esplodere in un mese. Dalla prima al 30 novembre fino alle ultime della scorsa notte in via Umberto e via Firenze, nel pieno centro cittadino. La tecnica è sempre la stessa. Tre esplosioni in successione per scardinare la parte superiore del parcometro e accedere al vano che custodisce la cassetta delle monete. Un guadagno che va dai 20 ai 200 euro, nel peggiore dei casi il bottino equivale anche a meno di dieci euro, che costerà all’azienda partecipata Sostare circa seimila euro per fare ripristinare le macchinette che una banda di ladri ha preso di mira.
«Riteniamo sia una tecnica studiata ah hoc per i parcometri catanesi – spiega Luca Blasi, presidente di Sostare – perché quelli di altre zone, come Aci Castello in cui le macchine sono diverse, non sono vittime di questi attentati». Il problema fondamentale per Blasi è che le esplosioni causate per distruggere le barre in acciaio sono molto forti e rappresentano un reale pericolo per l’incolumità dei cittadini. «Chiunque dovesse trovarsi a passare per caso durante queste azioni potrebbe restare gravemente ferito», afferma il presidente.
Nel frattempo, è stata presentata una una denuncia alle forze dell’ordine. E la Sostare si starebbe muovendo con l’autorità giudiziaria per aumentare i controlli nelle zone interessate e invita i cittadini – che finora avrebbero taciuto sulla vicenda – a segnalare a polizia e carabinieri, anche in forma anonima, movimenti sospetti e persone che in orari notturni girano e armeggiano attorno alle macchinette.
«Questi colpi sono aumentati esponenzialmente – aggiunge – da quando abbiamo diminuito la tariffa notturna creando un contrasto serio ai posteggiatori abusivi». Che sia una coincidenza o meno l’azienda ha intenzione di continuare il percorso di legalità intrapreso, anche se, conclude Blasi, «probabilmente dà fastidio a qualcuno».
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