Quattro anni e otto mesi da scontare agli arresti domiciliari. È la condanna che è stata inflitta dai giudici del tribunale di Catania a Piera Liliana Ieni. La 40enne, originaria del capoluogo etneo, è la sorella di Nuccio detto u Mattuffu. Uomo ritenuto dagli inquirenti uno dei capi storici del clan mafioso dei Pillera-Puntina e condannato nell’aprile 2016 durante il processo d’Appello scaturito dall’operazione antimafia Atlantide.
Il nome di Ieni ha riempito le pagine dei giornali locali per il caso della nota discoteca Empire. Il locale, poi sequestrato dagli inquirenti nell’ottobre 2015, era formalmente gestito da una società riconducibile all’imprenditore Domenico Di Bella. Quest’ultimo considerato una testa di legno a disposizione proprio di Ieni. All’interno della struttura, alcune settimane prima del sequestro, era stata sancita alla presenza del sindaco Enzo Bianco e dello stesso Di Bella la collaborazione tra il Comune di Catania e l’Accademia delle belle arti per l’avvio dell’iniziativa la Strada degli artisti.
La sorella di Ieni invece era stata arrestata nel 2012, durante l’operazione Pret a porter della guardia di finanza. Durante l’inchiesta i militari avevano scoperto un triangolo internazionale della droga che avrebbe collegato Catania con la Colombia e l’Olanda. A dare l’input investigativo l’arresto di una modella, avvenuto nel 2006. La donna, Mercedes Brito Bianela Julissa originaria della Colombia, era stata fermata dagli agenti di polizia all’aeroporto Fontanarossa con un chilo di cocaina, suddivisa in 98 ovuli che si trovavano dentro il suo stomaco. A gestire i traffici in arrivo verso l’Isola, a Catania, erano il clan dei Laudani guidato da Sebastiano Laudani e quello proprio dei Pillera-Puntina, capeggiato da Francesco Ieni detto u castoro, figlio di Nuccio e nipote di Piera.
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