Tra i libri delle favole, cuciti nelle fodere degli zainetti dei figli o in cinture di stoffa create per lo scopo. Gli uomini della Guardia di finanza hanno fronteggiato gli espedienti più strani utilizzati dai viaggiatori in transito dall’aeroporto Fontanarossa – soprattutto diretti a Malta o in Cina – per sfuggire alla normativa relativa al trasferimento di valuta all’estero. Secondo la legge, gli importi superiori ai diecimila euro devono essere dichiarati. Una regolamentazione in teoria sconosciuta alla maggioranza dei viaggiatori, i quali – però – per sfuggire alla norma hanno inventato gli stratagemmi più insoliti. Una questione salita agli onori della cronaca anche lo scorso gennaio, quando le fiamme gialle hanno ritrovato banconote di vario taglio nascoste nelle confezioni di dolciumi o nei pannolini dei bambini.
«Complessivamente è stata controllata valuta per circa un milione e mezzo di euro, circa 800mila solo nei mesi di giugno, luglio e agosto, di cui oltre 250mila euro eccedenti la soglia dei 10mila euro in assenza della prescritta dichiarazione», spiegano gli uomini della guardia di finanza. In 64 hanno saldato immediatamente le sanzioni, per un totale di oltre 30mila euro di multe. Ai recidivi, invece, sono stati sequestrati i fondi. Le indagini, inoltre, sono continuate per accertare la provenienza dei capitali più sospetti.
Ma i controlli delle forze dell’ordine si sono estesi anche alla merce in transito dallo scalo catanese. In particolare, nei bagagli di un cittadino di origini senegalesi i militari hanno trovato oltre ottomila articoli contraffatti. L’uomo, proveniente dalla Turchia, si è mostrato sempre più nervoso al momento dei normali controlli doganali. Aprendo le valigie, la sorpresa: capi di abbigliamento, scarpe e altri prodotti made in China, prontamente sequestrati.
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