Si sono aperte stamattina le procedure per la stesura delle liste per l’assegnazione della social card per i disoccupati e sono state assaltate le sedi delle otto circoscrizioni comunali. Potranno accedere alle liste coloro che hanno un Isee non superiore ai tremila euro e almeno un figlio o in gravidanza accertata. Per accedere alle liste però è necessario fissare un appuntamento con un assistente sociale, che si può prenotare on line. Questo però presuppone un minimo di alfabetizzazione informatica, un indirizzo mail al quale arriverà la prenotazione e una stampante, per ottenere un cedolino senza il quale non si può procedere all’inserimento nelle liste. Premesso anche che il sito del comune deputato a questo scopo è aperto solo dalle 9 alle 12, stanotte in molti hanno cominciato a mettersi in coda per avere assistenza nelle sedi delle otto circoscrizioni di Palermo: già dalle 4 e alle 8 erano in centinaia gli utenti che aspettavano che aprissero gli uffici.
«Se si mantenesse la possibilità di accedere al sito del Comune aperto anche il pomeriggio sarebbe tutto molto più snello. – dice Giovanni Tarantino consigliere della quinta circoscrizione – anche per i patronati e i Caf che sono stati assediati. Malgrado la procedura sia semplice da fare on line le circoscrizioni sono state assaltate stamattina. Nella nostra, dalle 9 alle 12, abbiamo fatto circa duecento prenotazioni». Secondo la stima fatta dall’assessora alle Attività Sociali del Comune di Palermo, Agnese Ciulla, saranno circa 24 mila le famiglie che usufruiranno dei benefici della social card (bonus che va da un minimo di 231 euro ad un massimo di 404 euro al mese, in base al numero del nucleo familiare).
Questa misura fa parte del Sia, Sostegno Inclusione Attiva, sono fondi ministeriali per le nuove povertà. «I fondi ci sono per tutti, – dice Lavinia Tumminia, consigliera di terza circoscrizione che ha partecipato alle riunioni preparatorie con l’Assessore Ciulla e i tecnici – speravamo con queste due settimane di prenotazioni on line che partono oggi, di evitare le resse. Se chi partecipa ha i requisiti richiesti i fondi ci sono, e ci sono per tre anni». «Non c’è motivo di fare la fila e di stazionare la notte davanti gli uffici – aggiunge Tumminia – anche se la propria pratica verrà lavorata con qualche mese di ritardo il sussidio gli verrà elargito lo stesso per 12 mesi».
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