«C’è un filo conduttore che lega la vicenda degli arresti eccellenti a tutto quello che è accaduto in questi anni a Siracusa: è Open Land». Come avevamo anticipato, è stato questo il tema centrale della conferenza stampa tenuta questa mattina dal sindaco Giancarlo Garozzo, che ha ricostruito a ritroso quello che era stato definito «sistema Siracusa» sulla base di ciò che è emerso dell’operazione di martedì scorso condotta dalla guardia di finanza. «Le serie tv che vediamo e ci appassionano tanto sono niente rispetto a quello che è successo qui», ironizza il primo cittadino ricostruendo le vicende che hanno avuto come protagonisti i pubblici ministeri Giancarlo Longo e Marco Di Mauro, gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, la consigliera comunale Simona Princiotta e il parlamentare uscente Pippo Zappulla. Personaggi dei quali Garozzo sarebbe «diventato uno dei principali nemici» e che avrebbero avuto l’intento di «distruggere il sindaco e l’amministrazione comunale».
«Per capire che ciò che è accaduto supera ogni fantasia – commenta Garozzo – basta il contenuto di una delle conversazioni intercettate fra Calafiore e Longo». Il riferimento del primo cittadino aretuseo è al dialogo intercorso fra i due, durante il quale, ignaro di essere intercettato all’interno della stanza del pubblico ministero, l’avvocato racconta che il pm Di Mauro gli avrebbe chiesto di presentare una denuncia contro il sindaco della città per mandare un avviso di garanzia. «Ed effettivamente io sono indagato per l’ipotesi di simulazione di reato, anche se non so esattamente a quale fatto si riferisca, ma a questo punto vivo lo status giuridico di indagato come un merito», afferma Garozzo, ricordando che nel 2016 aveva già dichiarato, con riferimento a Longo e Di Mauro, che «esiste un gruppo di potere che vuole ribaltare l’amministrazione e il cui disegno criminale prevede che il sindaco venga comunque indagato».
Il primo cittadino ha ripercorso le vicende legate alla realizzazione del centro commerciale Fiera del Sud da parte della società Open Land a partire dal giugno del 2013, quando il Consiglio di giustizia amministrativa aveva ribaltato la sentenza del Tar in merito alla causa intentata dall’impresa contro il Comune per il ritardo nel rilascio della concessione edilizia. In pratica, il Cga aveva stabilito che Open Land aveva diritto a un risarcimento danni anche se riconosceva l’illegittimità della concessione. «Abbiamo insediato una commissione per determinare i presunti danni e nominato l’avvocato Nicolò D’Alessandro e il dirigente del settore Urbanistica Emanuele Fortunato. Entrambi – sottolinea il sindaco – vengono indagati, guarda caso da Longo e Di Mauro, per aver negato il risarcimento danni». Per la cronaca, Fortunato e D’Alessandro sono poi stati assolti dal gup perché il fatto non sussiste. Nel momento in cui il Comune nega il risarcimento, il Cga nomina come consulente tecnico Salvatore Pace – attualmente arrestato – che quantifica i danni in oltre 20 milioni di euro, di cui il Comune ne ha già pagati 2,8, come da sentenza. «Ma ci siamo già messi in moto per riottenere quelle risorse», assicura Garozzo.
Il legale di Open Land era Giuseppe Calafiore, difensore anche della consigliera comunale Simona Princiotta, «per la quale – ha ribadito il sindaco – io avrei rappresentato il sistema Siracusa quando parlava di una “situazione drammatica in città fatta di intrecci e relazioni consolidate“, con riferimento ai pubblici ministeri Antonio Nicastro, Davide Lucignani e Andrea Palmieri». In un’altra intercettazione fra Longo e Calafiore, quest’ultimo direbbe di stare facendo predisporre una interrogazione parlamentare su Lucignani. «Strana coincidenza – ironizza Garozzo – è che l’onorevole Pippo Zappulla la presenta parlando proprio di una consigliera comunale, la sua sodale Princiotta, che ha denunciato pressioni, intimidazioni, tentativi di costruire falsi dossier e ha presentato un esposto al Consiglio superiore della magistratura in relazione alla posizione di tre pubblici ministeri: Nicastro, Lucignani e Palmieri, accusati di essere parte di una lobby di interessi fra magistrati, avvocati, politici e operatori dell’informazione. Stando a quanto emerso dalle indagini, i protagonisti delle lobby, in realtà, sarebbero altri».
Un passaggio poi sul «silenzio tombale» da parte della politica locale. Il primo cittadino ha parlato in particolare di Stefania Prestigiacomo e di Stefano Zito. Mentre ha voluto ricordare le tre interrogazioni parlamentari in cui Sofia Amoddio denunciava vicende che coinvolgono gli attuali arrestati e indagati. «Sono convinto che non sia finita qui e che ci saranno ulteriori risvolti – ipotizza il sindaco – perché la vicenda Open Land ha condizionato pesantemente la vita di Siracusa, dandole anche il vergognoso primato di città più indagata d’Italia e rischiando di farla arrivare sull’orlo del dissesto. Ci costituiremo parte civile – conclude il primo cittadino – e ora la Garozzo Band, come la chiamava qualcuno, torna a suonare il rock».
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