Per sapere cosa deciderà il gup sulla richiesta di rinvio a giudizio per l’ex numero di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, bisognerà attendere giovedì prossimo. Riprenderà infatti giorno 25 l’udienza preliminare per l’imprenditore nisseno arrestato con l’accusa di essere il vertice di un’associazione a delinquere dedita ad attività di spionaggio e diffusione di notizie coperte dal segreto d’ufficio. L’udienza riguarda altre 18 persone, figure eccellenti del mondo delle forze dell’ordine ma anche della politica. A riprova, secondo la procura di Caltanissetta, di come la rete creata da Montante riguardasse centri di potere di alto livello. Le accuse per gli indagati sono a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, rivelazioni di notizie coperte dal segreto d’ufficio, favoreggiamento e violenza privata.
Il gup Davide Salvucci si è riservato di decidere sulla costituzione di parte civile. A presentarle 21 soggetti, tra cui la Regione siciliana, i Comuni di Caltanissetta e Palermo, ma anche i giornalisti Giampiero Casagni e Attilio Bolzoni e il pentito Dario Di Francesco. Istanza avanzata anche dall’ex magistrato e assessore della giunta Crocetta, Nicolò Marino, e dall’ex sindaco di Racalmuto Salvatore Petrotto.
In quattro hanno chiesto invece di essere processati con il giudizio immediato. Si tratta dell’ex presidente del Senato, Renato Schifani, dell’ex direttore dell’Aisi, Arturo Esposito, dell’imprenditore Massimo Romano e dell’avvocato Angelo Cuva.
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