Avrebbe fatto prostituire i suoi tre figli minorenni. Con questa pesantissima accusa è stata arrestata una donna di 43 anni, P.S., residente in un Comune della parte settentrionale della provincia di Siracusa. In carcere finiscono pure il con-suocero della donna, N.I. di 46 anni, e un carabiniere che all’epoca dei fatti operava nel territorio teatro delle violenze, M.S., di 41 anni. La madre delle vittime è accusata di induzione alla prostituzione minorile, i due uomini di violenza sessuale aggravata su minori di 14 anni. Tutti e tre, interrogati nelle ultime ore, hanno respinto le accuse.
Secondo quanto ricostruito dal comando provinciale dei carabinieri, le violenze si sarebbero consumate tra il 2014 – momento in cui i bambini avevano tre, quattro e sette anni – e l’ottobre del 2016, cioè fino a quando i minori sono stati tolti dalla potestà genitoriale della madre. L’indagine è partita dalle denunce presentate alla Procura di Siracusa dagli operatori di una comunità in cui erano state portate le due sorelline, mentre il terzo fratellino era stato affidato a una famiglia. Solo in questi nuovi contesti, lontani dalla condizione precedente che i carabinieri descrivono come « di degrado, abbandono, malnutrizione e di carenze igienico-sanitarie», i tre minorenni hanno raccontato le violenze subite. Lo avrebbero fatto autonomamente l’uno dall’altro e in luoghi separati.
Sono quindi scattate le verifiche. I militari del nucleo investigativo di Siracusa, coordinati dalla Procura distrettuale di Catania a cui compete il reato di prostituzione minorile, hanno trovato riscontri a quanto denunciato dai bambini attraverso intercettazioni, consulenze tecniche e sopralluoghi. È emerso che la madre disoccupata avrebbe fatto abitualmente prostituire i figli, mettendoli a disposizioni dei due arrestati in cambio di denaro. Gli abusi si sarebbero consumati a casa della donna e in un garage sempre nella sua disponibilità. «Tendiamo a escludere che ci possano essere altri clienti coinvolti», puntualizzano dal comando provinciale dei carabinieri.
Il 46enne con-suocero è il padre della convivente di un quarto figlio che la donna ha avuto in passato. Mentre il carabiniere, dopo aver operato nel territorio siracusano, è stato trasferito all’inizio dell’indagine, quando su di lui si sono concentrati i sospetti dei colleghi investigatori. Il militare recentemente ha operato lontano dal paese dove sono successi i fatti e in un ruolo che lo ha tenuto lontano da contatti con minorenni.
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