Siracusa, sindaco: «Nel Pd c’è chi è vicino a criminalità» Sfiduciato dal suo partito e convocato dall’Antimafia

«Qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di aver portato all’interno del Pd soggetti che hanno rapporti con la criminalità organizzata». Sono queste le parole pronunciate dal sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, nel corso della direzione provinciale del Pd, che dovrà adesso spiegare durante l’audizione in Commissione regionale Antimafia, convocata per il prossimo mercoledì 21 settembre.

Una frase pesante detta dal primo cittadino siracusano contro il partito che gli sta togliendo la fiducia. Infatti, proprio durante quella lunga e concitata seduta si è certificata la rottura fra i renziani con a capo il sindaco Garozzo e il Partito democratico che, in pratica, non appoggia più l’amministrazione comunale.

«Criminalità organizzata in Sicilia significa una cosa precisa, cioè mafia. Ma sinceramente non so – spiega a Meridionews il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, che era presente all’ultima direzione provinciale – a cosa facesse riferimento il sindaco Garozzo quando ha pronunciato quella frase. Se me l’avessero segnalato, sarei già intervenuto in sede politica attraverso gli organi di garanzia del partito – aggiunge – ma non mi sono mai stati forniti elementi, né prima né dopo queste dichiarazioni. Se il sindaco Garozzo ritiene di segnalarmi delle questioni anche adesso, io le sottoporrò alla commissione di garanzia perché in caso di infiltrazioni della criminalità organizzata il provvedimento è uno solo: l’espulsione. Se c’erano questi sospetti – conclude Raciti – comunque, sarebbe stato opportuno segnalarli immediatamente al partito per darci la possibilità di intervenire».

Alla riunione della direzione provinciale ha preso parte anche Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla e vice segretario regionale Pd che sostiene che «se il sindaco Garozzo ha fatto un’affermazione del genere, evidentemente avrà delle buone motivazioni e anche dei documenti a testimonianza di fatti che riferirà in commissione. Non credo affatto – conclude Giansiracusa – che sia un gesto avventato come qualcuno lo vuole rappresentare».

A chiedere la convocazione del sindaco Garozzo in commissione regionale Antimafia, dopo aver letto quelle dichiarazioni, è stato il deputato M5s Stefano Zito che ha anche chiesto alla commissione nazionale di intervenire, raccogliendo la disponibilità del senatore M5s Mario Giarrusso che aveva chiesto l’invio di una commissione ministeriale nel comune aretuseo.

«Alla luce anche del fatto che, in questo momento, ci sono molte inchieste che riguardano il Comune di Siracusa, ho pensato – spiega Zito – fosse importante convocare il sindaco per capire se lui si fosse accorto di qualcosa vista la dichiarazione fortissima che ha fatto su un argomento così delicato».

Mercoledì prossimo inizierà alle 10.30 a Palazzo dei Normanni a Palermo e sarà una seduta secretata,  l’audizione urgente convocata dal presidente della commissione regionale Antimafia, Nello Musumeci, durante la quale verrà ascoltato il primo cittadino siracusano che, almeno per il momento, ha deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione.

Dagli appalti per gli asili comunali all’affidamento diretto di altri servizi, fino al giovane consigliere del Pd, Tony Bonafede, arrestato con 20 chili di droga, Siracusa è la città che ha il triste primato di municipio più inquisito d’Italia. Intanto, pare confermato l’interesse della Commissione nazionale antimafia, presieduta da Rosy Bindi, ad audire il sindaco di Siracusa.

Marta Silvestre

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