Intensificati i controlli durante il periodo estivo, per il contrasto del lavoro sommerso, dello
sfruttamento di manodopera e delle violazioni della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, da
parte dei militari del nucleo carabinieri dell’ispettorato del lavoro di Siracusa. A conclusione
dell’attività ispettiva intrapresa nelle decorse settimane, con il supporto dei colleghi del comando provinciale di Siracusa e d’intesa con il dirigente dell’ispettorato territoriale del lavoro di
Siracusa, sono stati eseguiti 20 accessi ispettivi in altrettante aziende operanti nei settori edile,
ristorazione, traslochi e case di riposo.
A seguito dei controlli operati tra i Comuni di Noto, Solarino, Carlentini, Priolo Gargallo,
Rosolini e Siracusa, sono state esaminate 58 posizioni lavorative, di cui 13 sono risultate
irregolari sotto il profilo contributivo e retributivo, mentre 15 lavoratori sono risultati
occupati senza alcuna garanzia occupazionale poiché prestavano la propria attività
completamente in nero.
Nei confronti dei titolari di sette delle 20 attività ispezionate, inoltre, è scattato il
provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per avere utilizzato in nero più
del 20 per cento della forza lavoro.
Per altri sette imprenditori è altresì scattata la denuncia in stato di libertà per diverse violazioni
in materia di sicurezza sul lavoro che riguardano la mancata adozione nei lavori in quota di
precauzioni atte a eliminare il pericolo di caduta dall’alto, l’utilizzo di lavoratori senza averli
fatti sottoporre a preliminare visita medica di idoneità alle mansioni e la mancata verifica dei
requisiti tecnico-professionali per aziende appaltatrici di parte delle opere in corso di
realizzazione.
In tutti i casi sono state impartite precise prescrizioni ai datori di lavoro, col fine di
ripristinare le condizioni di sicurezza imposte dalla legge. A volte si è resa necessaria la
temporanea inibizione ad operare nell’area di cantiere, sino al ripristino delle condizioni di
sicurezza.
Inoltre, un datore di lavoro veniva deferito in stato di libertà alla competente procura della
Repubblica per avere predisposto un sistema di videosorveglianza idoneo al controllo a
distanza dell’operato dei dipendenti. Nella circostanza è stata disposta la rimozione, ovvero la cessazione di ogni attività di videoripresa, sino alla regolarizzazione dell’impianti secondo la normativa
vigente.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a oltre 60mila euro e le ammende
contestate ammontato a oltre 40mila euro.
I controlli dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro proseguiranno al fine di
prevenire il fenomeno dello sfruttamento e del lavoro sommerso, specialmente nei pubblici
esercizi, nonché contrastare gli infortuni sul lavoro nei diversi settori produttivi,
specialmente quelli del settore edile.
(Fonte: comando provinciale carabinieri di Siracusa)
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