Un imprenditore costretto a pagare tangenti ad alcuni funzionari comunali in cambio di appalti e tentativi di corruzione per l’approvazione del bilancio comunale. È così che la consigliera del Pd Simona Princiotta ha descritto oggi, in conferenza stampa, il sistema Siracusa, insieme al suo deputato di riferimento, Pippo Zappulla. A sostegno di queste accuse, la consigliera democratica ha allegato alcune conversazioni, registrate e trascritte, avute con un imprenditore. L’uomo avrebbe raccontato di «essere stato costretto ad assumere la figlia dell’ex ingegnere capo del Comune di Siracusa, Natale Borgione, e anche il figlio della sua amante; pagare per undici anni tangenti mensili e percentuali fino a diecimila euro su determine per affidamenti diretti di lavori pubblici e, inoltre, a regalare macchine e ristrutturare abitazioni private di dirigenti del Comune di Siracusa».
Accuse che seguono ad altre, sull’affidamento diretto di alcuni servizi comunali e sull’appalto per gli asili comunali, finiti nelle indagini della Procura di Siracusa che ha recentemente recapitato diversi avvisi di garanzia a funzionari e consiglieri comunali. Princiotta chiede alla magistratura di procedere al sequestro delle somme contestate e alla Guardia di finanza di effettuare verifiche sui patrimoni degli indagati, estese anche a mogli e figli, oltre che di dirigenti, funzionari e amministratori individuati nelle conversazioni registrate e già depositate in Procura. «Utilizzano le casse comunali come fossero dei bancomat personali, agevolando parenti, amici e amici e degli amici. Sono due anni e mezzo che tentano di comprarmi, ma io – precisa Princiotta – non ho nessun interesse personale se non quello di aiutare i siracusani».
La consigliera ha fornito anche le conversazioni, anche in questo caso registrate e trascritte, con il consigliere Roberto Di Mauro, già destinatario di avviso di conclusione di indagini per la questione riguardante l’affidamento degli appalti sugli asili nido. «Ho appreso – denuncia Princiotta – una consuetudine messa in atto già dalle vecchie amministrazioni e che la nuova ha accettato di buon cuore. In una registrazione, Di Mauro ha dichiarato che anche lui, da assessore al Bilancio, pagava ottomila euro ai consiglieri per approvare il bilancio». Soldi pubblici che sarebbero stati erogati attraverso richieste di finanziamenti da parte di gruppi e associazioni vicini agli stessi consiglieri. Di Mauro, nella registrazione, avrebbe confessato di essere stato coinvolto in questa prassi anche negli ultimi anni, con l’attuale amministrazione comunale. «Inoltre per l’affaire Zuimana (l’affidamento del campo estivo all’associazione Zuimana, ndr) – aggiunge Princiotta – la consigliera Carmen Castelluccio, segretaria del Pd, avrebbe ottenuto ben 12mila euro». La vicenda è già oggetto di indagine della Procura.
Argomento della conferenza stampa di questa mattina sono state anche le modalità di aggiudicazione della gestione degli asili nido. In una delle conversazioni telefoniche registrate, il consigliere Di Mauro avrebbe «confessato le modalità di spartizione di questi appalti in cui l’assessore Gianluca Scrofani aveva il ruolo di intermediario – riporta Princiotta – e ha confermato anche la consapevolezza del sindaco Giancarlo Garozzo rispetto alla condotta amministrativa». Sul fatto che il primo cittadino avesse piena contezza di quanto accadeva, la consigliera sembra non avere dubbi: «Se il sindaco fosse veramente sconvolto da quello che dico – sottolinea a MeridioNews – farebbe partire immediatamente delle indagini interne. Il fatto, invece, che lui ancora insulti i siracusani dicendo che è tutto in regola e che c’è un accanimento da parte della magistratura è una cosa vergognosa, di berlusconiana memoria».
«Allo stato attuale non ci sono le condizioni per lo scioglimento del Comune di Siracusa – commenta il deputato Pd Zappulla -, però ci sono la necessità e l’urgenza di una grande svolta, etica e morale, da parte dell’amministrazione. Non a caso noi parliamo di azzeramento di ogni incarico, dalla giunta ai presidenti di commissione». Un terremoto che potrebbe arrivare fino al sindaco. Ma intanto, per Zappulla, lo scenario è chiaro: «La commissione antimafia è già stata a Siracusa e, più che un problema di mafia, anche la magistratura parla di un problema non meno grave di corruzione, di un sistema affaristico malato. Bisogna però vedere come si evolveranno le cose».
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