Siracusa, giovani danno fuoco ad anziano 80enne «Una persona fragile diventata obiettivo dei bulli»

Avrebbero prima aggredito e poi bruciato un pensionato di 80 anni nella sua abitazione in via Servi di Maria a Siracusa. Responsabili sarebbero alcuni giovani – pare quattro -, su cui in queste ore stanno indagando gli agenti della polizia. I fatti risalgono all’1 ottobre, ma la notizia si è diffusa solo oggi. Il reato ipotizzato è tentato omicidio. La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta, per ricostruire la dinamica che ha portato alla brutale aggressione di Giuseppe Scarso, fruttivendolo ambulante. «Un episodio tra criminalità e bullismo di quartiere. Siamo fiduciosi – ha detto il procuratore Francesco Paolo Giordano -. Grazie all’utilizzo dei diversi sistemi tecnologici, contiamo di avere qualche novità nelle prossime ore».

Stando ai primi riscontri, la vittima – considerata da chi lo conosceva una persona mite, pare con qualche disagio – da tempo era vittima del bullismo da parte del gruppo, e per questo aveva fatto mettere all’esterno della propria abitazione una telecamera finta, nell’intento di dissuadere i giovani. Gli stessi che molto probabilmente la sera dell’1 ottobre hanno deciso, forse per un macabro gioco, di introdursi a casa dell’anziano, picchiarlo, cospargerlo di benzina e dargli fuoco. A proposito del liquido infiammabile usato, gli inquirenti non escludono che possa essere stato prelevato in una tanica da uno dei due rifornimenti che si trovano nelle vicinanze. In tal senso, le telecamere di videosorveglianza avrebbero ripreso un gruppo di giovani che, durante la notte, riempivano un contenitore di benzina.

La vittima è ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Cannizzaro di Catania, dopo essere stato sottoposto a un delicato intervento. L’uomo ha riportato ustioni di secondo e terzo grado su testa, faccia, dorso e spalle. La prognosi è riservata.

A commentare il tragico episodio è  la presidente della circoscrizione Grotta Santa, Pamela La Mesa. «Il signor Scarso, “don Pippo” per tutti gli abitanti del quartiere, è una persona buona e altruista. Prima di andare in pensione – racconta – don Pippo aveva una piccola bottega di frutta e verdura nel quartiere e ogni sera regalava la merce invenduta alle persone o alle famiglie meno abbienti». Il signor Giuseppe, che dopo la morte della madre era rimasto a vivere da solo in casa sua, soffriva di un leggero ritardo mentale. Questo faceva di lui una persona «oltre che anziana, anche debole e indifesa e, per questo – spiega La Mesa – già da un po’ di tempo era diventato preda di ragazzini che lo stuzzicavano in continuazione e spesso arrivavano a tirargli pietre». 

Di episodi di questo tipo ne erano successi tanti negli anni. Nell’ultimo periodo, però, l’80enne era stato preso di mira da quattro bulli che lo insultavano in maniera pesante fino a minacciarlo anche fisicamente. «Tanto è vero che – fa notare la presidente della circoscrizione Grotta Santa – aveva cercato di proteggersi mettendo nella sua abitazione delle grate abbastanza spesse e fitte alle finestre perché non gli rompessero i vetri». Era diventato l’obiettivo della follia di questi ragazzi. «Non si ha ancora la certezza che siano di questo quartiere. Nel vicinato non li hanno mai visti, anche perché agivano sempre nelle ore serali. Questo episodio – conclude La Mesa – va comunque inquadrato come una violenza da parte di quattro bulli che non deve ricadere nel quartiere soltanto perché si tratta di una periferia, perché sono certa che sarebbe potuto succedere in qualsiasi altra parte della città».

A parlare è stato anche il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo. «Auspico che gli investigatori facciano presto piena luce sull’aggressione all’anziano di via dei Servi di Maria e manifesto la mia vicinanza alla vittima e alla sua famiglia – ha detto -. Un gesto ingiustificabile e di puro bullismo, un atto violento che va punito senza attenuanti. Aggredire in tanti un soggetto debole e incapace di difendersi, dopo averlo deriso e umiliato nella sua dignità, è un’azione – ha aggiunto il primo cittadino – che dimostra la pochezza umana di chi la compie. I bulli sono solo dei vigliacchi che vanno isolati e denunciati affinché possano iniziare un percorso di recupero alla convivenza civile».

Simone Olivelli

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