Cronaca

Siracusa, la compravendita illegale di case popolari dietro la gambizzazione di un 29enne

Compravendita illegale di case popolari a Siracusa. A scoprire la vendita e l’acquisto abusivo dell’alloggio nella zona di via Algeri del capoluogo aretuseo sono stati i carabinieri nel corso delle indagini dopo il ferimento a colpi di pistola di un uomo 29enne avvenuto il 7 giugno dello scorso anno, mentre si trovava ai domiciliari, proprio nella sua casa nel complesso residenziale popolare. Cinque persone, tra i 20 e i 39 anni, sono indagate: tre sono finite in carcere, uno agli arresti domiciliari e una persona è stata sottoposta all’obbligo di dimora. Il giorno dopo l’episodio, i militari hanno identificato il responsabile del ferimento e rintracciato due giovani di 19 e 22 anni, entrambi pregiudicati e conosciuti dalla vittima. Nello stesso giorno, durante le perquisizioni, è stata trovata e sequestrata una pistola calibro 38 usata per il reato. Il 19enne è stato arrestato in quanto ritenuto l’esecutore materiale del ferimento, mentre il 22enne è stato denunciato a piede libero per avere favorito la fuga del complice.

Gli ulteriori sviluppi investigativi in relazione al movente alla base del compimento della gambizzazione, hanno restituito un grave quadro indiziario sull’estorsione consumata da più persone ai danni del 29enne. In particolare, le attività investigative hanno fatto emergere che la casa popolare in cui viveva gli era stata venduta per 3000 euro da una donna che, per lo stesso immobile, però, si era già fatta consegnare dei soldi da un’altra persona intenzionata a occupare l’alloggio popolare. Non avendo la possibilità di occupare l’immobile, nonostante la somma versata, questa ne aveva chiesto la restituzione rivolgendosi a uno degli indagati. Questi sono andati nell’alloggio e hanno preteso 1000 euro da chi lo occupava. Di fronte al suo rifiuto, si sono allontanati e sono tornati armati di pistola facendo fuoco all’altezza delle gambe del 29enne. L’episodio è avvenuto nel contesto di occupazione delle case popolari fantasma.

Nessuna collaborazione da parte della persona offesa e dai suoi familiari, nonostante il ferimento sia avvenuto sulla soglia della sua abitazione e la vittima conoscesse perfettamente gli indagati. Il mandante e due degli esecutori materiali dell’estorsione sono stati portati in carcere, mentre gli altri due – che hanno concorso nel reato con ruoli diversi – sono stati sottoposti agli arresti domiciliari e all’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Redazione

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