La sicurezza prima di tutto, ma con un occhio al portafogli. All’indomani dell’annuncio da parte del Comune di Acireale dei nuovi interventi che verranno effettuati lungo la statale 114, a quanto pare non tutto ciò che ci si aspettava venisse fatto vedrà la luce. L’obiettivo è ridurre la pericolosità di una strada che nel corso degli anni ha causato non poche vittime. Ma se l’Anas introdurrà una barriera new jersey lungo l’incrocio a raso con via Santa Caterina e un impianto di videosorveglianza verrà installato nel punto in cui l’anno scorso perse la vita il giovane Jacopo Polimeni, è stato escluso almeno per ora il ricorso agli autovelox. A confermarlo è l’associazione L’impulso, tra i protagonisti della campagna di sensibilizzazione che lo scorso maggio sfociò nella raccolta di più di ottomila firme. L’associazione ieri ha preso parte al sopralluogo insieme al sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, al dirigente dell’Anas, Domenico Renda, e al deputato del Movimento 5 Stelle, Angela Foti: «Abbiamo partecipato al sopralluogo effettuato ieri dall’Anas e dal Comune di Acireale – dichiara Rosario Manciagli, vicepresidente – e ci è stato detto che gli autovelox costerebbero troppo».
La spesa da affrontare si aggirerebbe intorno ai 50mila euro, costo a quanto pare non sostenibile dai due enti. Nonostante, secondo l’associazione, si tratterebbe di un investimento che verrebbe poi ammortizzato dalle sanzioni. «Uno dei principali problemi della statale 114 è proprio l’alta velocità – continua Manciagli – Mettere gli autovelox potrebbe essere un deterrente, forse il più efficace. Quando ci è stato detto che si tratterebbe di una spesa troppo elevata abbiamo ricordato che i proventi delle multe potrebbero essere utilizzati per recuperare la somma, ma non li abbiamo convinti».
A doversi fare carico della spesa in realtà sarebbe l’Anas, che ha competenza sulla statale. Tuttavia, la presenza del centro abitato acese a ridosso della strada potrebbe mettere nelle condizioni l’Azienda nazionale autonoma delle strade di passare la patata bollente al Comune di Acireale, che da parte sua già da mesi si trova a dover fare i conti con le ristrettezze di bilancio. «Durante il colloquio – ammette il vicepresidente dell’associazione – ci è stato fatto capire che l’Anas avrebbe le carte in regola per passare la competenza all’amministrazione comunale, che a quanto pare non sarebbe nelle condizioni di sostenere l’investimento».
Intanto, sugli interventi di messa in sicurezza si è espresso Barbagallo, il quale si è soffermato sui passi avanti compiuti in quest’ultimo anno. Da parte del primo cittadino – che in queste settimane è stato al centro delle polemiche per la gestione del caso gettonopoli – nessun riferimento ai rilevatori di velocità: «Sono molto soddisfatto, sarà fatto un passo avanti importantissimo per la sicurezza della 114, che la città chiedeva ormai da tanto tempo – si legge in una nota diffusa dal Comune -. L’Anas risponderà concretamente alle istanze dei cittadini, stanchi di piangere vittime della strada, di cui si sono fatti portavoce i ragazzi dell’associazione L’impulso».
Sempre in tema di sicurezza, da alcune settimane sono iniziati dei lavori per la realizzazione di una rotatoria all’altezza dell’ingresso sud di Acireale. A occuparsi dell’intervento, il cui costo complessivo ammonta a circa due milioni di euro, è proprio l’Anas. E intanto sulla questione SS114 interviene anche l’onorevole M5s Angela Foti: «Ho deciso di chiedere un incontro tra le parti interessate per raggiungere un impegno chiaro e il più risolutivo possibile per la messa in sicurezza di una strada statale nota per la sua pericolosità». la deputata regionale ringrazia Anas e giunta, ma aggiunge: «Tuttavia rimane ancora insoddisfatta la richiesta di apposizione sul tratto di strada in questione di ulteriori strumenti, come l’autovelox fisso, che ritengo essere il tassello definitivo per contrastare e sanzionare l’ eccesso di velocità».
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