Sicurezza, i sindaci etnei a rapporto dalla prefetta Ai vigili il permesso di «sconfinare» in altri Comuni

Come aveva anticipato durante la visita del ministro dell’Interno Angelino Alfano ad Adrano, la prefetta di Catania, Maria Guia Federico, ha convocato il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza proprio nella città adranita. Una riunione avvenuta ieri mattina, a Palazzo Bianchi, durante la quale a farla da padrone è stato il tema della sicurezza pubblica nel comprensorio etneo. Presenti, oltre alla prefetta e ai vertici provinciali delle forze dell’ordine, anche i sindaci dei comuni di Adrano, Belpasso, Biancavilla, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Nicolosi, Paternò, Ragalna e Santa Maria di Licodia. Una riunione voluta ad Adrano per dare un segnale forte alla città, per testimoniare la presenza dello Stato alla luce dell’aumento degli atti criminali: «C’è una precisa sinergia coi sindaci – esordisce Maria Guia Federico – per una migliore organizzazione funzionale finalizzata al controllo del territorio. I sindaci si sono dimostrati grati per questa iniziativa offrendoci la loro incondizionata collaborazione».

Il primo intervento dovrebbe essere una maggiore sinergia e collaborazione tra le polizie municipali dei vari Comuni e le forze dell’ordine, oltre che una migliore organizzazione delle risorse: «Il comitato tornerà a riunirsi a Paternò il prossimo 30 marzo – annuncia la prefetta – in modo tale che si passi alla fase pratica dell’organizzazione». Soddisfatto il sindaco di Adrano Pippo Ferrante: «La nostra città sta vivendo un momento particolare caratterizzato dalla microcriminalità; fenomeno che va trattato a 360 gradi e che ci deve vedere tutti coinvolti – afferma – Questi piccoli atti criminali sono frutto di un disagio sociale ed economico, interno alle famiglie. È per questo che bisogna lavorare in sinergia». Chi si definisce «felice» è invece il sindaco di Santa Maria di Licodia Salvatore Mastroianni il quale, rispetto all’ultimo incontro del comitato per l’ordine e la sicurezza, ha visto la prefetta Federico «motivata sull’azione da portare avanti nei nostri territori, e questo mi rassicura tantissimo».

Per il sindaco di Paternò Mauro Mangano, il cui Comune ospiterà il prossimo comitato durante il quale si metteranno in pratica le direttive, «si sta già lavorando: tra i Comuni del comprensorio già esiste una collaborazione su diversi argomenti, adesso si sta procedendo al lavoro in sinergia per meglio ottimizzare le risorse per un controllo del territorio. Quindi cercheremo di coordinare sia il lavoro dei nostri vigili urbani sia quello delle forze dell’ordine presenti sul territorio. Abbiamo parlato della possibilità di razionalizzare i turni delle presenze». In altri termini, visto che i confini tra i Comuni sono sottili, una pattuglia dei vigili urbani di Belpasso, Paternò, Santa Maria di Licoda o Ragalna può «sconfinare», intervenendo in zone non di sua competenza per risolvere eventuali disagi o problemi. «Il 30 marzo parleremo anche del potenziamento del sistema di videosorveglianza – conclude Mangano – Un progetto a medio termine, con un finanziamento comune, nei punti sensibili dei vari territori». Per Carlo Caputo , sindaco di Belpasso «condividere le soluzioni è un modo per fronteggiare e contrastare con più energia la criminalità».

Salvatore Caruso

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