Sicurezza, finanziate telecamere in quattro Comuni Bocciato Paternò, dove i ladri rubano le merendine

Sono solamente quattro i Comuni della provincia di Catania che sono rientrati tra i beneficiari di un cofinanziamento del ministero dell’Interno per la realizzazione della videosorveglianza nei territori municipali, con l’obiettivo di potenziare la sicurezza nei centri urbani. È stato firmato il decreto che dà il via libera a un finanziamento di 37 milioni di euro per il triennio 2017-2019: soldi per realizzare 428 sistemi di videosorveglianza in altrettante città d’Italia. Nella provincia di Catania troviamo Piedimonte Etneo al 73esimo posto che ottiene un finanziamento di circa 295mila euro; a seguire Sant’Alfio al 168esimo posto, che avrà 145mila euro; Santa Maria di Licodia, al 281esimo posto, ottiene 130mila euro; Camporotondo Etneo, in posizione 401, a cui viene assegnato un finanziamento di 203mila euro. Complessivamente sono state presentate al ministero dell’Interno 2426 istanze

Soddisfazione per quanto ottenuto è stata espressa dal sindaco di Santa Maria di Licodia Salvatore Mastroianni: «Con una partecipazione del Comune del dieci per cento, potremo installare 38 postazioni di videosorveglianza nel territorio comunale: serviranno per la sicurezza dei cittadini, contro l’abbandono indiscriminato di rifiuti e contro ogni forma di vandalismo». Ma se Licodia ride, dall’altra parte Paternò schiuma di rabbia. Il Comune paternese aveva, infatti, presentato un progetto per ottenere un finanziamento da 350mila euro. Che, però, non sono stati erogati. «I criteri di attribuzione dei punteggi non considerano le necessità dei centri urbani – dichiara il vicesindaco Ezio Mannino – La scelta di premiare città meno popolose va a danno di Paternò che, purtroppo, ha un elevato tasso di incidenza della criminalità sul territorio».

A supportare le dichiarazioni del politico di Paternò, l’elevato numero di atti di vandalismo nei confronti di edifici pubblici: quattro intrusioni in 48 ore. Alla scuola materna San Francesco i ladri hanno rubato non solo gli oggetti per la didattica ma anche pacchi di caffè. Nel plesso di viale Kennedy dell’istituto comprensivo Don Milani sono stati devastati i sensori del sistema d’allarme (che comunque non funziona da tempo) e sono stati portati via la macchinetta del caffè, le cialde, una radio, la carta igienica e le salviettine imbevute usate per l’igiene dei bambini della scuola materna. In via Virgilio, sede dell’alberghiero Rocco Chinnici, si è registrata la terza intrusione in 15 giorni: stavolta è stato razziato il distributore di merendine.

Salvatore Caruso

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