Siciliani scomparsi: una petizione per l’attuazione dell’Art. 31 dello Statuto

 

Lunedì prossimo, di mattina, davanti alla sede dell’Assemblea Regionale i familiari di tanti cittadini siciliani scomparsi, insieme ad altri cittadini che si stringono intorno a loro e che vogliono trasformare questa battaglia in una battaglia di civiltà e di legalità, faranno un Sit In di protesta, e con questa azione presenteranno una Petizione ai Presidenti dell’Assemblea e della Regione.

C’è il rischio, in questa Sicilia in fiamme, che la loro voce sia coperta dalle grida crescenti di tutte le “categorie” che ogni giorno scendono in piazza. C’è il rischio che qualcuno possa dire che sono “soli”.

Ed invece soli non devono essere. Chi va lunedì a presentare questa petizione per i Siciliani scomparsi e per l’attuazione dell’art. 31 dello Statuto non sta lottando solo per sé, ma anche un po’ per tutti noi, che – magari presi da qualche preoccupazione materiale, e non ne mancano certo – può restare un po’ distratto.

Bisogna pertanto far sapere cosa fanno, cosa chiedono, e – se è possibile fare un piccolo sacrificio di tempo – anche andare fisicamente da loro a dar manforte. L’informazione è già di per sé una rivoluzione e se oggi i tanti, troppi, siciliani oppressi si unissero per far sentire una voce sola, la musica sarebbe diversa.

Oggi si parla tanto di legalità, di lotta alla mafia, ma è mai pensabile di vivere in un paese in cui si può diventare desaparecidos? I nostri fratelli e le nostre sorelle che oggi pongono questo tema vogliono vivere e consegnare ai nostri figli una Sicilia dove regni solo la legalità, a partire da quella costituzionale che è tanto violata.

Per questo chiedono, ai sensi dell’art. 31 dello Statuto Siciliano, che il Presidente si prenda almeno una piccola fetta della grande responsabilità che lo Statuto gli attribuisce in materia di ordine pubblico. Lasciamo ancora tutto allo Stato? Non si sono visti i risultati?

Come si è fatta passare alla Regione una piccola porzione di polizia (quella forestale), si dia vita ad un ufficio investigativo speciale per le persone scomparse, dotato di risorse umane e tecniche di qualità, una vera Intelligence a servizio della sicurezza di noi tutti.

L’iniziativa è valida, concreta, realistica e moralmente ineccepibile. Perché non ascoltarli?

La Sicilia può farlo. Anche per mezzo di una legge-voto che poi vada al Parlamento dello Stato. La Sicilia può, in questo campo, essere di esempio per il resto d’Italia. Se può farlo, deve farlo.

Solidarizziamo con loro quindi, se possiamo, con ogni mezzo, facciamo capire questa battaglia è una battaglia di tutti, e vinciamo la nostra pigrizia.

Io personalmente andrò a firmare questa petizione prima che sia consegnata. Chi può aggiunga la sua firma per questa giusta causa.

In calce il testo della petizione.

 

On. Presidente della Regione Siciliana

On. Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana

 

 

Oggetto: Petizione 

 

Sigg. Presidenti,

noi familiari degli “scomparsi” in Sicilia e gli altri cittadini che si sono uniti a noi in questa battaglia Vi chiediamo oggi di attivare tutto ciò che è nel Vostro potere istituzionale per porre termine a un dramma, a un’insicurezza che non è solo dei familiari stessi, ma di tutta la cittadinanza.

Non si può parlare di legalità e di lotta alla mafia se poi la nostra terra può essere impunemente terra di “desaparecidos” e i responsabili di questi orrendi crimini non vengono mai identificati e puniti. 

Qualcuno potrebbe pensare che spetta allo Stato risolvere questo problema e che la Regione non abbia né debba avere alcuna competenza su questa materia. Non è così, Costituzione alla mano e Statuto alla mano.

Noi siciliani stessi abbiamo nelle nostre mani il compito di mantenere l’ordine pubblico e l’alibi di attribuire ogni responsabilità agli organi centrali dello Stato, lontani, non ha mai contribuito a creare un clima di sicurezza e di legalità.

La Regione, anzi la Presidenza della Regione, è, in materia di ordine pubblico “ORGANO DELLO STATO”, non ente autonomo. Anzi essa è l’organo istituzionalmente deputato a tale funzione. Così recita l’art. 31 dello Statuto della Regione Siciliana, al 1° comma: 

«Al mantenimento dell’ordine pubblico provvede il Presidente della Regione a mezzo della Polizia dello Stato, la quale nella Regione dipende disciplinarmente, per l’impiego e l’utilizzazione, dal Governo regionale. Il Presidente della Regione può chiedere l’intervento delle Forze Armate dello Stato.» 

Sappiamo che questo articolo, mai attuato se non per minime parti in tanti anni, va utilizzato con prudenza e gradualità, ma nondimeno esso fa parte del nostro Statuto, e, insieme ad esso, della Costituzione della nostra Repubblica. Chiederne l’attuazione è quindi intanto elemento di legalità costituzionale, senza la quale nessuna altra legalità potrà essere data.

Non chiediamo peraltro un’attuazione integrale e immediata del disposto; sappiamo bene che ciò equivarrebbe ad una dilazione senza fine, e quindi in ultimo inefficace. Ne chiediamo quindi un’attuazione parziale ma immediata, per mezzo degli strumenti che suggeriamo, e con le finalità che poniamo.

Come già è stato regionalizzato il Corpo Forestale dello Stato e con esso le funzioni di polizia forestale, oggi si può attuare un altro piccolo segmento di quell’articolo, che potrebbe essere determinante per risolvere il dramma degli scomparsi ed essere di esempio per l’Italia intera. 

Noi chiediamo che venga costituito un Nucleo Investigativo Speciale regionale per le persone scomparse, dotato di risorse umane e tecniche di prim’ordine, nonché di poteri investigativi che consentano di giungere rapidamente alla determinazione della verità. Questo Nucleo dovrebbe essere dotato anche di reale autonomia che consenta allo stesso di non essere soggetto ad indebite pressioni che possano arrivare dall’esterno, posto solo per gli aspetti amministrativi alle dipendenze della Presidenza della Regione.

La materia degli Interni non è materia riservata alla legislazione regionale. L’Assemblea, però, essendo presente un interesse specifico regionale e trattandosi di attuazione di parte dello Statuto, potrebbe benissimo, e quindi dovrebbe, approvare una legge-voto, ai sensi dell’art. 18 dello Statuto, da trasmettere poi al Parlamento nazionale per la sua definitiva approvazione.

La finalità nobile per la quale si chiede la legge dello Stato consentirebbe certo che questa, approdata alle Camere, sia poi certamente approvata.

Il Nucleo, poi, potrebbe essere di esempio per analoghe iniziative da porre in atto in tutta Italia.

Si potrebbe ipotizzare, anche nella stessa Legge-voto, o in interventi successivi che si potranno attuare in sede nazionale, che queste strutture siano ubicate nelle maggiori aree metropolitane italiane con competenza interregionale. Poi, ovviamente, questa struttura in Sicilia, regione-pilota, resterebbe sotto il controllo della nostra Presidenza, perché così è determinato dallo Statuto, mentre altrove queste strutture potrebbero dipendere dal Ministero degli Interni. Ma questi sono tutto sommato dettagli organizzativi che la politica troverà il modo di regolare adeguatamente.

Quello che noi chiediamo è che la Sicilia su questo tema faccia sentire la sua voce e sia da esempio per tutti. Si può fare con iniziativa di legge parlamentare o con disegno di legge presentato dal Governo della Regione. Per questo indirizziamo la presente petizione ad entrambi i Presidenti. 

I nostri familiari, di cui nulla sappiamo ad oggi, ce lo chiedono e noi non possiamo lasciare nulla di intentato per avere giustizia.

Noi oggi lo possiamo fare! E quindi lo dobbiamo fare!

Grazie,

I Familiari degli scomparsi in Sicilia

e i cittadini siciliani

Massimo Costa

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