Come questo giornale ha scritto in tempi non sospetti, sta per esplodere il bubbone dei precari siciliani. Contrariamente a quello che si cerca di far credere, non sono 23 mila, ma molti di più: da 70 a 80 mila. Impossibile, nelle condizioni finanziarie in cui si trova la Regione, pensare a soluzioni stabili.
Qualcosa si poteva fare. Ma la Regione siciliana avrebbe dovuto non farsi scippare 914 milioni di euro dallo Stato. Lo abbiamo scritto lo scorso aprile, mentre era in corso allArs la discussione sul Bilancio di questanno: il Governo della Regione non avrebbe mai dovuto consentire a Roma di prendersi quasi un miliardo di euro dal Bilancio 2013. E non dovrebbe consentire a Roma di prendersi un altro miliardo di euro – forse addirittura di più – dal Bilancio regionale 2014.
Se le cose andranno così, se cioè il Governo nazionale, il prossimo anno, scipperà un altro miliardo di euro alla Siiclia – e di questo parleremo meglio domani mattina – salteranno non soltanto i precari, ma interi pezzi dellamministrazione regionale. E salteranno tantissimi Comuni siciliani.
Ma non è questo il tema che vogliano trattare in queste note. Ora vogliamo affrontare una questione che rimane nel silenzio: i dirigenti precari. Eh già, perché mentre si parla di mandare a casa circa 80 mila precari, nessuno dice niente dei dirigenti esterni alla Regione. Come mai, in Sicilia, si risparmia su tutto tranne che su questa categoria? Che cosa sono, superaccomandati?
A noi, detto sinceramente, dei raccomandati e, soprattutto, di chi li raccomanda non ce ne può fregare di meno.
Ciò posto, invitiamo i sindacati – la Cgil, la Cisl, la Uil, il Dirsi, i Cobas, insomma i dirigenti di tutte le sigle sindacali che si occupano di pubblica amministrazione – a fare chiarezza su questo segmento nascosto della pubblica amministrazione regionale.
Quanti sono questi dirigenti esterni alla Regione? Chi sono? Con che tipo di contratti operano? Quanto guadagnano ogni mese?
Su questo versante avrebbe dovuto fare chiarezza il Rivoluzionario presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Ma, evidentemente, la Rivoluzione di questo personaggio si manifesta nelle sue esternazioni contro i 2 mila e 900 ex Pip di Palermo. Mentre rispetto al Muos di Niscemi, come abbiamo visto, il nostro presidente plaude ai militari americani, definendo lo stesso Muos uno strumento di pace.
Forte con i deboli e debole con i forti, il nostro presidente della Regione. Che, chissà perché, sui dirigenti esterni alla Regione non ha mai preferito parola. Meglio – e più facile – attaccare gli ex Pip…
Invece è arrivato il momento di parlare. Visto che vogliono mandare a casa 80 mila precari, non si capisce perché i dirigenti precari della Regione debbano restare al proprio posto. Perché sono raccomandati e figli di papà? Non ci sembrano argomenti seri.
Tutte le volte che scriviamo di questi raccomandati – perché di questo si tratta: di Raccomandati con la erra maiuscola – i capi della Regione insorgono. Dicendo che questi sono insostituibili, perché senza di loro la Regione colerebbe a picco.
Peccato che la Regione è già colata a picco. E lo dimostra il fatto che i soldi sono finiti. Tutti gli indicatori economici e sociali – questa è notizia di qualche giorno fa – dicono che la Sicilia è lultima regione italiana e tra le ultime in Europa. Ne dobbiamo dedurre che questi dirigenti esterni bravissimi sono serviti, al limite, solo a far funzionare una macchina che è andata a sbattere lo stesso.
Dunque, chiarezza sui dirigenti precari. E quando parliamo di dirigenti precari ci riferiamo a tutta questa categoria e non solo a quelli che affollano gli uffici della Regione siciliana. Ci riferiamo, per esempio, anche ai dirigenti precari che operano in altri settori della pubblica amministrazione siciliana: nei Comuni, alle Province, negli enti comunali, provinciali e regionali e, soprattutto, nel mono della sanità.
Quando parliamo della sanità – lo diciamo a scanso di equivoci – non ci riferiamo ai dirigenti medici precari che, anzi, sono utilissimi in un settore dove, ormai, si risparmia sul personale. Ci riferiamo ai dirigenti tecnici e amministrativi delle Aziende ospedaliere e sanitarie. Perché anche in queste Aziende sono arrivati i contratti a tempo per i dirigenti amministrativi e tecnici. Ci sono esterni e ci sono, addirittura, funzionari direttivi con incarichi dirigenziali di un anno o due anni.
A questo punto, visto che vogliono mandare a casa 80 mila precari della pubblica amministrazione siciliana, è bene fare chiarezza su tutto il precariato. Anche sul precariato nobile. Anche perché un dirigente precario, secondo i nostri conti, si porta a casa, ogni mese, più soldi di cinque precari normali messi insieme
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