Sicilia, Terzo polo in cerca d’autore

Che succede nel Terzo polo siciliano? A quanto pare, anche se con qualche settimana di ritardo, i dirigenti di Futuro e libertà di Palermo si sarebbero accorti che, forse, le mosse dell’Udc siciliana di Giampiero D’Alia non preludono soltanto (o non preludono affatto?) al passaggio dal governo regionale dei ‘tecnici’ al governo dei ‘politici’ (leggere assessori regionali designati dai partiti che fanno parte della maggioranza che appoggia l’esecutivo presieduto da Raffaele Lombardo). A quanto pare, anche dalle parti dei finiani si sarebbero accorti che il disegno strategico di D’Alia potrebbe presupporre anche il governo regionale ‘politico’, per guardare, però, oltre.
A chi e a che cosa? Magari alla ricomposizione di un’area moderata che potrebbe trovare proseliti in tutti i partiti centristi presenti sia nel centrodestra, sia nel centrosinistra. Un patrimonio politico ed elettorale da ‘giocare’ a tutto campo, anche – se le condizioni lo agevoleranno – con un incontro con il Pdl di Angelino Alfano.
Se le cose dovessero andare così, lo spazio operativo di Futuro e libertà si ridurrebbe. I finiani, a partire da Palermo e, in prospettiva, dalla Sicilia sarebbero costretti scegliere: o ritrovarsi al centro insieme con D’Alia e il suo progetto, o tentare la carta di un nuovo partito di centrodestra (in realtà era questo il progetto d Fini da quando non fa più parte del Pdl).
Partire da solo, lancia in resta, per costruire un nuovo partito di centrodestra non si annuncia facile per i finiani. Anzi. Da qui i tentativi, portati avanti in questi giorni dai dirigenti di Fli in Sicilia, di tenere il partito dentro il Terzo polo, o meglio, di fare apparire il Terzo polo come un’alleanza viva e coesa. Anche per non dare l’impressione di essere rimasti fermi, mentre tutto il resto della politica è in movimento. E se Alessandro Aricò, da un lato, rilancia un’ipotetica candidatura di un esponente del Terzo polo nella corsa a sindaco di Palermo, Fabio Granata ribadisce l’alleanza con l’Mpa di Lombardo.
Aricò e Granata, insomma, provano ad esorcizzare le ‘grandi manovre’ dell’Udc di D’Alia in uno scacchiere politico più vasto di Palermo e, forse, di tutta la Sicilia. Anche se agli osservatori non sfugge il vero dato politico di questo delicato passaggio: e cioè che, senza l’Udc di D’Alia, il Terzo polo, a Palermo e in tutta l’Isola, è poco più che la sommatoria di tre debolezze: Fli, Mpa e Api. E nella ‘matematica-politica’, si sa, la somma di due, tre o più debolezze non dà quasi mai origine a una ‘forza’.

 

Giulio Ambrosetti

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