Sicilia e-Servizi, risanamento e mercato privato Ma adesso il governo deve deciderne il destino

I server che custodiscono i dati della Regione siciliana, sono ancora in docile ostaggio in val d’Aosta, ma arriveranno, si spera entro l’anno. Tra le cose che il governo regionale neonato dovrà affrontare c’è sicuramente il destino di Sicilia e-Servizi. Il passato recente ha consegnato un’immagine di rapporti difficili ed incomprensioni, ormai pare alle spalle, tra Antonio Ingroia e Alessandro Baccei, oggi come ieri, assessore regionale all’Economia. 

La macchina mangiasoldi, il carrozzone nelle mani della politica, la calamita che attira guai e mancati collaudi. Tutte immagini superate. La società che cura la gestione della piattaforma informatica della Regione siciliana, cova l’ambizioso progetto di aprirsi al mercato privato. «Andremo sul mercato con un’apertura sana e trasparente, fuori dai confini nazionali, come consente la legge». A dichiararlo, qualche tempo fa Antonio Ingroia, amministratore unico voluto da Crocetta alla guida della società di via Thaon de Ravel. Il governatore siciliano lo ha nominato proprio per ripulire tutto da un passato di brutti ricordi e da un presente però che si annuncia verso una lunga transizione. 

Quella che Ingroia ha definito «la seconda vita» di Sicilia e-Servizi riguarda ad esempio il tavolo tecnico relativo al processo di trasmigrazione dei dati in completa autonomia dall’ex socio privato, che verrà completato entro un mese, come assicurano gli uffici. La transazione con l’ex socio privato, Engineering, rappresenta un ostacolo da superare con molta buona volontà, da parte dei due interlocutori privilegiati, la Regione, il debitore principale ed appunto Engineering, che è il creditore principale e vanta crediti fino a 100 milioni di euro. In passato per fare le stesse cose nell’anno più economico di gestione del socio privato, il 2013 è stato presentato un conto societario di 26 milioni di euro. Adesso Sicilia e-Servizi gira su altre cifre ed ha chiuso tutto per 11 milioni di euro. In altri anni si è arrivati a 55 milioni di euro. Quest’anno il piano dei servizi e del personale in conto economico è ancora stato ridotto del 10 per cento. 

Dov’è allora l’anello debole che toglie il sorriso all’ex pm che si è tuffato senza pensarci due volte in questa avventura a rischio flop? Nel fatto che la politica, il governo regionale, ma anche il parlamento siciliano, non viaggiano su una chiara prospettiva di rilancio che definisca con chiarezza il destino societario. Ingroia lo ha ribadito più volte e senza mezzi termini: «La politica deve scegliere cosa fare di questa società», ma le risposte, sino ad ora sono cadute nel vuoto. Oltre ad andare sul mercato estero a piazzare commesse, la volontà di Sicilia e –Servizi è certamente quella di svolgere un ruolo di raccordo con il difficile destino dell’ufficio speciale per l’Informatica della Regione siciliana, il cui interim è stato affidato un mese fa a Maurizio Pirillo.

Giuseppe Bianca

Recent Posts

Mafia, la Cassazione annulla quattro condanne per presunti fiancheggiatori di Messina Denaro

Accogliendo le richieste della difesa, la seconda sezione della Cassazione ha annullato quattro delle sei…

8 ore ago

Incidente sul lavoro a Salemi: operaio cade da una pala eolica e muore

Nel giorno dei funerali delle vittime della tragedia del lavoro di Casteldaccia la Sicilia registra…

9 ore ago

Palermo, cavallo imbizzarrito tra i turisti. L’assessore: «Tolleranza zero sugli abusivi»

«Poteva succedere di peggio. Per fortuna non è accaduto. Un cavallo stamani è finito fuori…

10 ore ago

Camporotondo, raid in un bar: arrestato 22enne che si era chiuso in un ripostiglio

Un raid in un bar-ristorante sulla via Nazionale, nella frazione Piano Tavola di Camporotondo Etneo,…

14 ore ago

Catania, l’hashish incartata come barrette di cioccolato: arrestato un 20enne

Due incarti di barrette di cioccolato di una nota marca che contenevano, però, due pezzi…

14 ore ago

Strage Casteldaccia, iniziano i funerali degli operai: «Morire sul lavoro è segno di una società fragile»

«Morire sul lavoro è un segno preoccupante di una società fragile nella quale non c'è…

15 ore ago