Un patrimonio letterario composto da 16mila volumi, alcuni dei quali risalenti ai primi anni del Novecento. Si tratta delle opere di Manlio Sgalambro, filosofo, poeta, saggista ma anche cantautore. La raccolta oggi viene custodita dalle figlie Irene ed Elisa, che vorrebbero donarla al Comune di Catania. Qualcosa però sembra essersi inceppato tra i meandri della burocrazia e i tempi si sono allungati con il rischio che Palazzo degli elefanti possa perdere l’immenso patrimonio dello studioso, nato a Lentini nel 1924 e deceduto a Catania nel 2014 all’età di 90 anni.
«Abbiamo fatto una richiesta formale all’assessore alla Cultura Orazio Licandro – spiega Irene Sgalambro a MeridioNews -. Siamo stati anche alla sovrintendenza dei Beni culturali e abbiamo avuto da entrambi disponibilità. I tempi tuttavia sembrano essersi allungati». Le figlie dello studioso a questo punto hanno chiesto dei chiarimenti «ma nessuno ci ha mai risposto», precisano. I volumi dell’intellettuale, noto anche per avere collaborato con il cantautore Franco Battiato, sarebbero destinati a essere ospitati in via Crociferi. Ma l’immobile, secondo quanto spiega la famiglia Sgalambro, sarebbe al centro di alcuni contenziosi che ne bloccano l’utilizzo. «Abbiamo parlato con la segreteria di Licandro e con Ida Buttitta della sezione per i Beni bibliografici e archivistici dell’assessorato regionale ai Beni culturali. Avevamo dato il termine di circa sei mesi ed ecco perché ci stiamo muovendo anche per collocarli in altre strutture».
Il rischio è quello che i volumi con il passare del tempo si danneggino. «Abbiamo già delle idee sulle possibili collocazioni che però sarebbero fuori Catania – continua la figlia – Ma non vorremmo portarli via perché il nostro interesse è che questo patrimonio rimanga qui». Un pericolo, quello del trasloco delle opere in un’altra città, che secondo Orazio Licandro Catania non corre. «Possiamo rassicurare la famiglia e i cittadini – spiega l’assessore a MeridioNews – proprio ieri ho dato disposizione di incontrare le sorelle Sgalambro e ci vedremo in settimana anche con il sindaco». Licandro parla di un progretto già avviato e di una bozza di accordo che, nonostante le preoccupazioni, riuscirebbe a fare restare le opere all’ombra del vulcano. «Abbiamo fissato alcuni punti nell’interesse della famiglia, del patrimonio librario che donano al Comune e della fruizione dello stesso, che è interesse pubblico» conclude Licandro.
Manlio Sgalambro, a partire dal 1994, è stato coautore di Battiato, scrivendo a quattro mani alcune tra le canzoni più note del panorama musicale italiano: da La cura a Il ballo del potere. La sua collaborazione artistica si è allargata anche a Fiorella Mannoia e Carmen Consoli.
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