Sette anni di passione

Sette anni di passione. In tutti i sensi. Ho spesso ragionato su come descrivere questo periodo da direttora di MeridioNews e non riesco a trovare parola migliore di intenso. Usando gli aggettivi – di solito negati ai giornalisti in favore della nuda cronaca – posso ampliare la definizione con: entusiasmante, sfiancante, totalizzante. Insieme ai colleghi, quelli di ieri e quelli di oggi, abbiamo affrontato tante tempeste e poche acque chete. Per la mia parte, ho sempre cercato di tenere la barra dritta e guardare oltre l’orizzonte, uno sforzo non sempre facile presi dai problemi quotidiani. Un cambio di passo era insomma quello che mi auguravo da tempo, per più di una ragione.

Quando rilevai la direzione della testata, sarebbe dovuto essere un passaggio transitorio. Era il 2015 e io avevo solo 29 anni. Una bambina per questo settore. E per di più donna. Due peccati originali che ci è voluto parecchio affinché venissero sottolineati meno spesso. Negli anni, come temevo, il ruolo ha preso il sopravvento su tutto il resto: sulla mia vita personale, sulle mie scelte, sulle mie aspirazioni. E, soprattutto, sul lavoro che avevo scelto di fare. Non ero più una giornalista: un po’ segretaria, un po’ pensatrice, un po’ mediatrice legale. Oneri che mi hanno sempre generato una certa insofferenza, per il mio carattere mai compensata da presunti onori di cui, francamente, mi è sempre importato molto poco. Avevo deciso di tornare in Sicilia – lasciando un’occasione professionale che è rimasta un grande bagaglio anche umano – solo per raccontare. Non poterlo fare per anni, mentre dovevo compiere scelte spesso impopolari – è il destino di chi siede in quel posto –, è sempre stata una ferita aperta.

È per questo che oggi, il giorno in cui si chiude questo capitolo, provo curiosità. Ma non solo. Quello che è stato compiuto con Giuseppe Russo, adesso alla guida di MeridioNews, è un cambio di passo naturale e necessario per creare davvero quel gruppo multimediale che immaginavamo. Tre media diversi – tv, radio e web – che possano accompagnarvi e informarvi durante tutta la giornata. Una visione che necessita di uno sguardo d’insieme e di un forte coordinamento. E anche di cambiamento. Un’altra esigenza che sentivo da tempo per questa testata. A qualcuno non piacerà, ad altri piacerà più di prima: è il mondo che cambia e noi – per raccontarlo e per farlo su più mezzi -, dobbiamo cambiare con lui e aprirci. A Giuseppe auguro tre strumenti necessari in questa avventura: coraggio, pazienza e lungimiranza. Non sono certa di essere stata un buon esempio per tutti e tre, ma posso assicurare che non farò venir meno la passione.

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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